[thumb:12597:l]Savona. “Le Porte del Brandale”, il libro di Alessandro Venturelli, verrà ri-presentato domani, alle 15,30, presso Circolo Voglia di Via Verdi, Savona. La presentazione del volume era infatti stata fatta il 7 novembre scorso.
Non sono molti gli scrittori che hanno ambientato le loro storie a Savona, città, che nel panorama della letteratura italiana non ha, forse, il posto che meriterebbe. Considerata, a torto, solo come una città industriale, composta di fabbriche, di lavoro, di fatica, non ha quasi mai suscitato l’interesse dei narratori. Il romanzo di Venturelli, la pone invece al centro, protagonista di una storia immaginaria, anzi di due storie parallele, una ambientata all’epoca roveresca, nei primi anni del Cinquecento e l’altra radicata nella città degli Anni Cinquanta del Novecento.
Attraverso il personaggio principale, una proiezione dello stesso autore, rivivono le due città. Quella dei Papi savonesi Della Rovere, Sisto IV e Giulio II, considerata come una età dell’oro nella storia di Savona, e quella della metà del Novecento, con le sue fabbriche ed i suoi operai.
A legare le due vicende, attraverso il tempo, è il simbolo stesso della città, la Torre del Brandale, ed una stanza, nel cuore di essa, dove, il protagonista passa da un’epoca all’altra. Un viaggio di andata e ritorno nel tempo, per mettere a confronto due epoche e due città, che poi sono sempre la stessa, attraverso il tempo. Venturelli con un fantastico salto temporale, mette in risalto le metamorfosi, quasi tutte negative, che la città ha subito nel corso dei secoli. La distruzione dell’antico centro sul Priamàr, con la Cattedrale e gli oratori, la costruzione di una nuova città nell’Ottocento e la trasformazione industriale nel Novecento.
Una storia originale, che ha i suoi riferimenti nella letteratura fantasy. Una prima ed interessante prova per un giovane che dimostra il suo amore per Savona, per le sue vicende storiche ed i suoi mutamenti. Una possibilità per dare maggiore spazio nel panorama letterario italiano, ad una città considerata, a torto, poco importante, in realtà ricca di storia, di monumenti e di notevoli testimonianze del passato.