Politica

Regione, Verdi e Pdl preoccupati per la sorte dell’ex cava “Fossa Lavagnin”

Pontinvrea

[thumb:10895:l]Regione. Questa mattina, durante la seduta del Consiglio comunale, sono state presentate due interrogazioni, una da Carlo Vasconi e Cristina Morelli (Verdi) e l’altra da Matteo Marcenaro (Moderati per il popolo della Libertà) sulla cava “Fossa Lavagnin”, nel Comune di Pontivrea. Il timore prospettato è che l’area, vista l’autorizzazione alla variante di programma di coltivazione della cava di serpentino che consente ad un privato l’attività di abbancamento sia di materiale giacente all’interno sia di materiale apportato dall’esterno, diventi una discarica per inerti.

“La nostra preoccupazione è anche quella dei cittadini e dell’amministrazione di Pontinvrea – spiega Carlo Vasconi -. Il rischio concreto di apportare materiali dall’esterno, come si legge nel decreto, potrebbe significare il deposito di ulteriori rifiuti provenienti da località imprecisate. Sull’ex cava esiste certo un problema di ripristino ambientale, non ancora risolto, per la presenza di sostanze potenzialmente dannose per la popolazione e per l’ambiente, rispetto a ciò ho ricordato che il 3 marzo 2009 il Consiglio Regionale votò all’unanimità un ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale ad annullare un precedente decreto avente lo stesso contenuto autorizzativo, e a completare gli accertamenti chimici e geotermici, oltre che allo smaltimento dei rifiuti tuttora abbancati nella discarica”.

“Su questi punti la risposta dell’Assessore all’Industria Renzo Ruggieri è stata forse eccessivamente tranquillizzante, sulla base dei rilievi di Arpal e delle strutture tecniche della regione, oltre che eccessivamente tecnica. Poiché nei passati decenni molte rassicurazioni date alle popolazioni locali su interventi simili, effettuati da privati, sono state disattese nei fatti, l’invito che rivolgo all’assessore e alla Giunta è di confrontarsi in modo chiaro con i cittadini, che si sono organizzati in comitato, e con l’amministrazione comunale per fare comprendere i contenuti di questa decisione e di ascoltare le loro istanze oltre che eventuali richieste, considerando anche ulteriori rilievi tecnici sull’area come ad esempio gli accertamenti geotermici, che risulta non siano stati eseguiti come invece chiedeva l’ordine del giorno di marzo. Infine ricordo che l’area di Fossa di Lavagnin è interessata da vincolo paesistico-ambientale e da vincolo idrogeologico, merita quindi una particolare attenzione” ha concluso Carlo Vasconi.