[thumb:14722:l]Regione. Stefano Sarti, presidente regionale di Legambiente, rende noto il proprio parere in merito al Piano casa e alle argomentazioni di Claudio Burlando per spiegare la decisione del Consiglio regionale.
“Ho sinceramente apprezzato l’intervento del presidente della giunta regionale Claudio Burlando – dichiara Stefano Sarti – con il quale ha chiarito che la prima versione del Piano casa, quello uscito dalla Giunta regionale, non conteneva (nemmeno in filosofia, sembra dire il presidente) quelle norme che noi continuiamo a definire mostruose, che sarebbero poi state oggetto della discussione della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale”.
“Il presidente – prosegue – rivolge poi un’accusa generica riguardo ad ‘alcuni giudizi negativi circolati nei giorni scorsi, che hanno espresso disapprovazione sulla legge prima ancora che essa venisse approvata dal Consiglio regionale. Consiglio che ha sostanzialmente confermato l’impostazione originale della Giunta’. Nella frase finale del suo intervento, mitigandolo con un forse, parla di giudizi affrettati e forse non formulati in buona fede”.
“Crediamo che l’accusa non ci riguardi – sottolinea Sarti – perché Legambiente ben conosceva il testo originale della Giunta e sullo stesso avevano espresso già un giudizio negativo, motivandolo però concretamente con la mancata esclusione di tutti i parchi liguri dal Piano casa. Lo stesso Burlando poi riconosce, secondo noi significativamente, che ‘è vero che, nella discussione in Commissione, anche dalla maggioranza erano venute proposte per articolare diversamente alcune norme’. Ecco, quell’articolazione diversa delle norme è stato proprio l’oggetto delle nostre critiche, che immaginiamo se non fossero state così nette e discriminanti, non sarebbero nemmeno state prese in considerazione”.
“Il punto è quindi come e in che maniera l’azione di governo della regione non sia poi vanificato da pezzi della sua stessa maggioranza, pezzi magari convinti che il rilancio dell’economia della nostra regione si realizzi con il mattone. Il presidente poi si spinge a dire, con Conti di Rifondazione, che, avendo il consiglio regionale votato il testo licenziato dalla giunta e, mettendo in salvaguardia i territori dei parchi di Portovenere e di Montemarcello-Magra, la legge ligure sia diventata la ‘migliore d’Italia’. Non è così, la migliore è e resta quella toscana perché esclude senza se e senza ma tutti i parchi toscani dal Piano casa. Da noi mancano all’appello: Parco delle Alpi Liguri, Parco del Beigua, Parco dell’Antola e Parco dell’Aveto (e non riusciamo ancora a capire perché). Solo in quel caso – conclude il presidente regionale di Legambiente – la legge sarebbe diventata la migliore d’Italia. Ma adesso non è così”.