[thumb:2937:l]Savona. 15 segnalazioni nel 2008, 19 percorsi di reinserimento sociale portati a termine, tra cui 10 donne e nove minori. Sono alcuni dei dati relativi al 2008 della casa rifugio “L’Isola che c’è”, una struttura di accoglienza e supporto per donne e minori vittime di violenza fisica o morale. E’ stata la coordinatrice del progetto sociale, Stefania Ferrari, a presentare l’attività del centro. “Molti interventi e azioni di recupero vengono effettuati con accoglienza in regime di emergenza – spiega -, il che significa che nella nostra Provincia, ma non solo, il problema è reale, e serve sempre di più il supporto di strutture specializzate, che forniscono assistenza materiale, psicologica e anche legale, con l’ausilio di educatori professionali”.
“I dati statistici sono certamente significativi, senza contare che spesso è molto difficile intercettate vittime di abusi o violenze, il nostro è un utente molto fragile, molto sensibile – prosegue la Ferrari -. Ci sono situazioni di grave difficoltà, spesso predomina la vergogna nel raccontare e denunciare una violenza subita”.
L’Isola che c’è lavora in stretta collaborazione con il Centro Antiviolenze della Provincia di Savona e con l’associazione Telefono Donna. Il tempo massimo di permanenza nella struttura è di circa sei mesi. La casa rifiugio è dotata di 10 posti letto per adulti, di cui due di pronta accoglienza. Tra i progetti futuri la realizzazione di una struttura di secondo livello, per fornire un’assistenza più duratura ed efficace.