[thumb:15011:l]Liguria. La Focl, la Federazione Operaia Cattolica Ligure, ha espresso il suo disappunto a proposito della decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo che ha stabilito che l’esposizione del crocifisso in classe “è contraria al diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla libertà di religione”. “Entrare nella disamina delle motivazioni della sentenza non ci appartiene, né ci interessa – spiegano dalla Focl -; come non ci interessa ricostruire il percorso con cui si è giunti a questa sentenza. Ci preme affermare, invece, che questa sentenza contrasta radicalmente con la storia e la cultura europea che è impregnata di cristianesimo e che nel cristianesimo ha trovato il suo motivo di esistere. Senza nulla togliere alla laicità ed alla presenza di altre confessioni religiose, occorre riconoscere che l’Europa è tale per l’identità religiosa cristiana che ne è all’origine. Non occorre compiere ricerche approfondite per accorgersi come la croce cristiana sia presente, da secoli, nelle nostre città e nei nostri paesi: l’araldica comunale, le bandiere ed i gonfaloni delle diverse nazioni, i crocicchi delle strade e dei sentieri, le vette delle nostre montagne, i cimiteri (l’elencazione può proseguire all’infinito), tutto della vita e della cultura dei popoli europei è segnato dalla croce cristiana”.
“Bene ha fatto il Governo italiano a ricorrere contro questa sentenza e bene farebbe a porre il problema della sussistenza del Consiglio d’Europa (di cui la Corte europea dei diritti dell’uomo è un’emanazione) nel momento dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona dell’Unione Europea. Bene, faremmo noi cristiani ad impegnarci per protestare contro una sentenza che abolisce il crocifisso” concludono dalla Federazione Operaia Cattolica Ligure.