[thumb:11375:l]Savona. Lunedì 9 novembre si sono tenute le assemblee alla Bitron di Legino sull’accordo separato firmato da Fim-Cisl e Uilm-Uil sul rinnovo del contratto dei meccanici. La Rsu della Fiom aveva chiesto, attraverso invito formale, alle tre organizzazioni di effettuare le assemblee unitariamente nonostante la firma separata, ma Fim e Uilm non hanno accettato e hanno incontrato i lavoratori senza la presenza della Fiom Cgil (sindacato di maggioranza).
Hanno presenziato le segreterie provinciali con la partecipazione del segretario nazionale Zanoletti della Fim-Cisl. Dopo rapida delucidazione dei contenuti dell’accordo, i lavoratori già esasperati per una firma e una trattativa fatta senza alcun loro mandato, hanno chiesto di poter votare l’intesa sottoscritta il 15 ottobre e hanno a tal proposito presentato una raccolta di circa 205 firme sui 246 dipendenti totali. Alla risposta negativa i lavoratori spontaneamente hanno lasciato le assemblee rimanendo in segno di protesta nell’atrio dello stabilimento.
“Purtroppo dobbiamo ancora lottare per un contratto nazionale di categoria già conquistato e siglato unitariamente (il 20 gennaio 2008 e valido sino a dicembre 2011) con più di 50 ore di scioperi e con grande sacrificio da parte dei lavoratori – dichiara Giorgio Bonorino della Rsu Fiom della Bitron -. Precisiamo che di quel contratto scade solo la parte del biennio economico (scadenza il 31 dicembre) e non tutto come continuano a ribadire i vertici di Fim e Uilm, oltretutto illegittimamente essendo anch’essi firmatari di quell’accordo. Un vero e proprio paradosso a danno dei lavoratori che non lo potranno neppure votare”.
“E’ scandaloso – prosegue Giorgio Bonorino – che in un anno di grande crisi economica senza precedenti, dove i dipendenti hanno visto una ulteriore riduzione degli stipendi di più del 30% con la cassa integrazione ordinaria, due sindacati minoritari di categoria come Fim e Uilm ne approfittino per indebolire i diritti dei lavoratori negandogli persino il diritto democratico e costituzionale del voto. I lavoratori di Bitron non ci stanno e continueranno nei prossimi giorni a lottare con scioperi e atti di informazione alle autorità, oltre che alla cittadinanza, per rivendicare il diritto al Contratto nazionale di categoria dei metalmeccanici in difesa dello stesso, oltre che dei diritti dei lavoratori e di chi ne entrerà a farne parte”.
“Ci chiediamo – conclude il rappresentante della Rsu Fiom della Bitron – il perché se il Contratto firmato separatamente da Fim e Uilm è così bello e conveniente come dicono i segretari non si lasci la parola al soggetto direttamente interessato del discorso, che sono i lavoratori. Probabilmente la risposta è già nella domanda”.