Politica

Pietra, ATO: bagarre in consiglio comunale, la minoranza abbandona l’aula

Consiglio comunale Pietra Ligure

[thumb:12916:l]Pietra Ligure. Ci si attendeva un consiglio comunale infuocato, e così è stato. Quello di ieri sera a Pietra Ligure doveva essere una delle assemblee più lunghe ed intricate dal secondo mandato della giunta De Vincenzi. E’ stato il giorno dell’incontro con la proprietà dei cantieri Rodriquez sull’iter di realizzazione del nuovo progetto industriale, dal quale dipende l’intero riassetto urbanistico dell’area. Alla fine nessuna dichiarazione di voto per la pratica cantieri navali, che resta al momento in una fase di stand by per capire gli elaborati tecnici presentati dall’azienda e sedersi attorno ad un tavolo assieme alla stessa Regione.

Ma è stata la discussione sulla vicenda dell’ATO a creare bagarre nel parlamentino pietrese, o meglio i documenti presentati rispettivamente da Comune (assessore Carrara) e minoranza sulle modifiche da apportare allo Statuto comunale per cambiare la normativa sull’adesione all’Ambito Territoriale Ottimale: la minoranza ha abbandonato l’aula tra le proteste. La maggioranza ha invece ribadito la decisione di non avallare nessuna mercificazione dell’acqua e né tantomeno affidare a gestori terzi l’acquedotto cittadino: “Diciamo no alla delibera provinciale sul nuovo ATO, ci sarebbe un costo più elevato per i cittadini, come sarà per i piccoli comuni”. Di diverso parere l’opposizione, che ritiene fondamentale una operazione di razionalizzazione nel settore, secondo quanto disposto da Palazzo Nervi: “La creazione di società miste e una concorrenza sul mercato non significa un servizio peggiore, c’è sempre infatti un controllo pubblico ed una verifica continua sgli standard di servizio e sui costi per l’utenza. La richiesta di approfondimenti, come per la vicenda della Sar, è solo pretestuosa e di chiara natura politica”.

Tuttavia la vicenda pietrese dell’ATO, così come quella di altri comuni, apre scenari certamente delicati. Lo stesso sindaco De Vincenzi è pronto a ricorrere fino al giudizio del Consiglio di Stato. Intanto per le amministrazioni “disobbedienti”, come quella pietrese, al piano provinciale sull’acqua riceveranno una prima diffida della Regione Liguria, in un iter che può arrivare fino al commissariamento.