[thumb:14614:l]Savona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del procuratore capo Gian Antonio Granero e del sostituto Maria Chiara Paolucci. Il consigliere del Pdl Angelo Barbero, indagato dalla Procura savonese per le firme falsificate alle recenti elezioni provinciali, ha scelto questa strategia difensiva, su precisa indicazione del suo legale Fausto Mazzitelli.
“Allo stato attuale riteniamo gli atti dell’istruttoria siano ancora incompleti, non ci sono elementi indiziari sufficenti in nostro possesso e abbiamo chiesto ulteriore documentazione per capire al 100% la consistenza dell’indagine aperta – dice Mazzitelli -. Sappiamo solo di una violazione delle normative sulla raccolta delle firme per la presentazione delle liste, nello specifico firme apocrife”, conclude l’avvocato di Barbero.
Nel lungo interrogatorio, secondo il suo legale difensore, è stata invece chiarita l’estraneità alla vicenda da parte del consigliere comunale di Andora Alessandra Barberis, finita nell’inchiesta assieme all’andorese Susanna Riolfo in Caviglia.
Il pomeriggio del sesto piano di Palazzo di Giustizia si è chiuso con un nuovo tentativo di interrgogatorio ad Angelo Barbero, su richiesta dello stesso procuratore capo Granero. Ma alla fine tutto rinviato.