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Legambiente: Villanova d’Albenga il comune più “riciclone” della Liguria

Villanova d'albenga

[thumb:2447:l]Villanova d’Albenga. E’ Villanova d’Albenga il comune più “riciclone” della Liguria secondo la classifica di Legambiente, che questa mattina nella sede della Regione Liguria ha assegnato al sindaco Domenico Cassiamo il premio del riciclo per aver gestito al meglio i propri rifiuti, rispetto agli altri colleghi della Liguria.

Villanova d’Albenga, con 2.320 abitanti, ha toccato il 48,61% di raccolta differenziata, grazie al sistema porta a porta.

“Questo premio – dichiara Cassiano – il comune lo dedica a tutti i cittadini villanovesi che hanno dato un forte contributo per raggiungere questo importantissimo risultato. Consideriamo questo dato come un punto di partenza e non di arrivo. Il nostro impegno sarà quello di riconfermarci il prossimo anno con percentuali maggiori, per mantenere il primato ottenuto in questa edizione del Premio”

“Il 48,61 per cento – prosegue il primo cittadino – è una percentuale entusiasmante solo in Liguria. In Italia ci sono comuni che, in materia di differenziata, ottengono percentuali maggiori. Il nostro obiettivo e quello di eguagliare altre città del nord-ovest dove i comuni minori riescono a raggiungere percentuali ben più alte”.

Un impegno che l’amministrazione comunale intende portare a termine anche con nuove iniziative rispetto al porta a porta. Nel giugno scorso, infatti, è stata avviata una campagna informativa che illustrava le modalità sullo smaltimento degli oli esausti alimentari e su come effettuare il compostaggio domestico per lo smaltimento del cosiddetto “umido”.

All’iniziativa comunale hanno aderito complessivamente 231 nuclei familiari, di cui 119 hanno aderito al compostaggio e 212 alla raccolta dell’olio esausto da cucina. A questi ultimi, è stata consegnata una tanica da 5 litri per ogni nucleo familiare, dove poter raccogliere l’olio da buttare. Una volta riempite, le taniche possono essere svuotate, per poi essere riutilizzate, nei 7 raccoglitori apposti sul territorio comunale, di cui uno per frazione e due in centro.

I contenitori sono dunque stati sistemati: uno nella frazione di Ligo, uno nella frazione di Marta, uno nella frazione di Bossoleto e due a Coasco, di cui uno a Marina Verde e uno a Borgo Verde. Per quanto riguarda il capoluogo, invece, uno è stato sistemato in piazza Torretta e l’altro in piazza Santa Maria Rotonda.

Nelle altre tre province liguri i comuni segnalati da cui prendere esempio in materia di raccolta differenziata sono Deiva Marina nello spezzino, Camporosso nell’Imperiese e Busalla in provincia di Genova. Deiva Marina l’anno scorso era prima assoluta (e l’unica in tutta la Liguria ad aver centrato i parametri di legge) con il 42,52% a fronte di un “tetto” del 40% di raccolta differenziata, mentre Villanova d’Albenga era solo al 13° posto con il 29,38%, compiendo così un vero e proprio balzo in avanti verso la vetta.

Per ricevere il titolo di comune “riciclone” bisognava, infatti, aver superato la soglia del 45% di raccolta differenziata nell’anno 2008.

Dietro al 48,61% di Villanova d’Albenga seguono Deiva Marina con il 45,70%, la quale ha ricevuto una menzione speciale per aver superato il 45%, Camporosso con il 42,80% e Busalla con il 41,79%. Queste ultime due invece, hanno ricevuto una menzione per aver superato il 40%.

“Dai dati osserviamo una crescita percentuale di raccolta differenziata, in tutta la Liguria – spiega Stefano Sarti, presidente di Legambiente Liguria – ed in particolare si è passati dal 19,92% al 22,70%. Un dato che, nel rimarcare un apprezzabile aumento rispetto allo scorso anno, nel complesso delude. Siamo ben lontani dalle percentuali di raccolta differenziata delle altre regioni del nord Italia ed anche le performances dei capoluoghi di provincia sono sotto i valori di legge e solo nei comuni minori si riesce a superare od avvicinarci all’obiettivo del 45%”.

“La Liguria, con la media più bassa rispetto alle regioni del nord-ovest – ha affermato l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Franco Zunino – registra sicuramente un dato negativo, un trend che questa regione si trascina dietro da anni. Con il sistema della raccolta differenziata porta a porta, e questi dati lo dimostrano, si comincia a registrare un miglioramento. Questa è la strada che la Regione Liguria deve seguire insieme con i comuni e le Province. L’importante è che vi sia l’impegno di tutti per passare al porta a porta e laddove dove non sia possibile la raccolta domiciliare occorre avviare quella di prossimità. In un quartiere di Imperia l’iniziativa degli abitanti ha permesso di raggiungere il 65% della raccolta differenziata”.