[thumb:9428:l]Regione. La componente cattolica del partito Democratico è in fervento in vista dell’appuntamento delle primarie. Davvero se vince Bersani molti andranno via? Per il vice presidente della Regione Liguria Massimiliano Costa non ci saranno altre defezioni dopo il caso del consigliere regionale Gustavino passato all’Udc. “Ognuno può spingere sull’acceleratore da una parte o dall’altra, ma non credo ci saranno fuoriuscite dopo il 25 ottobre – dice Costa-. Il Pd è un partito del dibattito e del confronto, che alla fine sarà in grado di accogliere e mettere assieme le diverse anime al suo interno”.
Il vice presidente della Regione non rinuncia tuttavia a rivendicare la vocazione maggioritaria della mozione che sostiene, ovvero quella di Franceschini e Cofferati per la Liguria: “Non credo ad un partito chiuso entro quattro mura, che impone diktat dall’alto e dove si è contenti se qualcuno se ne va. Si rischia un partito omogeneo ma minoritario, che resterà sempre all’opposizione”.
Sulle alleanze Costa lascia aperta la porta ad una coalizione più ampia possibile (dall’Udc a Rifondazione Comunista) a patto che ci sia una convergenza programmatica totale sul progetto politico e amministrativo da presentare ai liguri: “Non dobbiamo commettere l’errore del governo Prodi, quando alcuni stessi ministri marciavano contro l’Esecutivo, questo non è possibile. E’ necessario avere un programma chiaro e condiviso con tutte le forze politiche che vorranno prendere parte alla futura amministrazione della Liguria”.