[thumb:14714:l]Finale Ligure. Si discute del progetto dell’area Ghigliazza e la protesta va in scena dentro e fuori il consiglio comunale. Ieri sera lo spazio riservato al pubblico della sala civica finalese era letteralmente strapiena di sostenitori del “partito del no”, un “no” che però viene declinato quasi in forma di perplessità: “Crediamo sia giusto avviare il recupero della zona, però crediamo non sia normale che l’Amministrazione non sia a conoscenza di quanto gli imprenditori potranno guadagnare dalle realizzazione di questa operazione”. Gli spettatori hanno seguito il dibattito con compostezza, alcuni tenento levati per tutto il tempo dei cartelli.
Duro il confronto anche fra i banchi dell’assemblea cittadina, con le opposizioni unite, dal Partito Democratico al Pcl, passando per il gruppo ambientalista e progressita di “Per Finale”, in un duro attacco alla giunta. Prima ad intervenire l’esponente Pd Delia Venerucci, che ha richiesto “una valutazione ambientale strategica invece della semplice valutazione di impatto ambientale”. “La modifica al Puc – ha poi sottolineato – non è un semplice aggiornamento ma una vera e propria variazione dato che, tra le altre cose, si interviene su un sito di interesse comunitario”. Dubbi anche sulla parte del piano che definisce le strutture pubbliche nell’area, definita “solo una bozza”. Venerucci ha poi avanzato la richiesta di unificare i progetti legati alla dismissione dei siti produttivi Piaggio e Ghigliazza: “Nessuno pensava che si sarebbero realizzati in concomitanza, ma ora non possiamo più considerarli separatamente”.
Simile la linea adottata dalla capogruppo di “Per Finale”, Simona Simonetti: “Il rapporto tra pubblico e privato sull’utilizzo finale delle aree è troppo sbilanciato a favore dell’impresa, con un 81% a fronte di un ‘misero’ 19%. Lo stesso ufficio tecnico comunale ha fatto numerose osservazioni al piano, per esempio affermando come gli impianti sportivi non saranno adatti ad ospitare manifestazioni di primo piano perchè troppo piccole. Senza considerare che bisognerà sbancare altr 800 mila metri cubi di montagna. Sarebbe come riaprire la cava”.
Più critica la posizione di Matteo Piccardi, del Pcl, contrario a qualsiasi riutilizzo della zona, che ha portato un duro attacco sia alla maggioranza che all’opposizione, definendo gli altri consiglieri “semplici marionette che mettono in scena il teatrino della democrazia, ma che sono mossi dai dirigenti più in alto. Dirigenti, di destra e di sinistra, che hanno preso per i fondelli, da trent’anni a questa parte, i finalesi”.
Dieci e lode invece al pubblico che ha seguito, con compostezza, la discussione alcuni tenendo ininterrottamente sollevati i cartelli di protesta.
