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Dimessa dal pronto soccorso, si sente male: la denuncia del marito

Pronto Soccorso e ambulanza

[thumb:14811:l]Albenga. Si direbbe un caso di malasanità quello capitato al pronto soccorso dell’ospedale di Albenga ad una donna, residente nell’entroterra inganuno, molto conosciuta ed attiva in campo culturale, e denunciato dal marito. Secondo quanto riferito la signora, ultracinquantenne, in vista di un esame colonscopico ha assunto, su indicazione del medico e ad orari ben definiti, alcune bustine di lassativo: improvvisamente la donna ha cominciato a riferire nausa e vomito, accusando anche alcuni svenimenti. Per questo la coppia decide di contattare il 118, con conseguente trasporto al nosocomio ingauno.

Secondo la versione del marito, al pronto soccorso la 50enne sarebbe rimasta per circa due ore distesa su una barella, mentre le sue richieste di avere un po’ acqua ed essere accompagnata ai servizi sarebbero state ignorate. Nessuna informazione sarebbe stata data al coniuge sulle condizioni della donna, che infine è stata dimessa, nonostante l’evidente stato confusionale e la debolezza. “Come si fa a dimettere una persona in condizioni simili?” si chiede l’uomo.

Poche ore dopo un nuovo malore. La signora diventa cianotica, le mascelle serrate: l’uomo, spaventatissimo, chiama nuovamente il 118. In pochi minuti arrivano l’ambulanza e l’automedica. Il personale sanitario presta le prime cure e decide di trasferirla, questa volta, al pronto soccorso del Santa Corona. La diagnosi del medico di “Sierra” non lascia però adito a dubbi: si sarebbe trattato di un attacco epilettico causato dall’eccessivo calo della concentrazione dei sali nel sangue. Ora la donna, dimessa dopo due giorni dal nosocomio pietrese, sta bene, ma l’uomo commenta amaramente: “Mia moglie ha rischiato di morire a seguito della ‘leggerezza’ con la quale è stata trattata al pronto soccorso di Albenga. Nulla da eccepire, invece sul comportamento del 118, dei militi dell’ambulanza e del personale sanitario del Santa Corona”.