[thumb:7089:l]Savona. L’odissea dei corsi serali degli istituti superiori di Savona sembrava essersi risolta nel migliore dei modi: classi salve e tutti a lezione. Invece, a poco meno di un mese dal suono della campanella, qualche problema sembra essere rimasto. L’allarme è stato lanciato da Gianluca Boyancè, studente della quinta dell’istituto tecnico commerciale “Paolo Boselli”, che ha definito “scandalosa” la situazione in cui si sono ritrovati gli alunni degli istituti Mazzini e Boselli quest’anno accorpate insieme. I problemi che devono sopportare gli studenti sono tanti a cominciare dal fatto che, ad oggi, non esista ancora un orario definitivo delle lezioni. La poca chiarezza sui programmi delle materie non in comune tra i due indirizzi,aziendale e ragioneria, inoltre sta creando non pochi problemi. Spesso accade che gli alunni dell’uno o dell’altro indirizzo si presentino in classe quando vengono svolte lezioni di materie che a loro non competono. Gli studenti lamentano infine carenze nel materiale didattico e problemi logistici dovuti alla scelta di svolgere i corsi presso la sede di Ragioneria.
“E’ vero, come promesso dal Provveditorato – ha raccontato Gianluca Boyancè -, entro il 1° ottobre ci siamo trovati dietro a un banco, ma forse è giusto che tutti sappiano in quale condizione stiamo frequentando le lezioni. Parlo relativamente alle classi 4° e 5° del Boselli e 4° e 5° del Mazzini. Tanto per cominciare non abbiamo carta per fare le fotocopie, dobbiamo portarci le risme di fogli da casa e la situazione per i parcheggi è difficilissima: alle 18 trovarne uno a Savona, se non in piazza del Popolo, è impossibile. Ma a riguardo vorrei ringraziare il dirigente scolastico, dottoressa Viganego, per la sua disponibilità per averci permesso di utilizzare alcuni parcheggi interni all’istituto. Però ci chiediamo perchè non utilizzare come sede gli edifici del Paolo Boselli, dotati tra l’altro di parcheggi per almeno 20-25 auto”.
“Ad oggi non è ancora stata fatta nemmeno un’ora di inglese, spesso capita che le quattro classi si ritrovino in un’unica aula e non è difficile capire che gestire 30-35 persone con un insegnante solo è un incubo. Oltretutto ogni classe ha i suoi programmi e anche all’interno delle stesse quinte i percorsi sono differenti tra Boselli e Mazzini, con conseguente rallentamento delle lezioni. Quando ci troviamo tutti in un unica aula, giocoforza gli insegnanti devono fare delle scelte sugli argomenti da fare, estromettendo cosi le altre classi. Ci sono alunni che vengono da Cogoleto, Mele, Millesimo che, non essendoci un orario con la più elementare divisone delle ore, vengono ugualmente a scuola e poi se quella sera non si sceglie di fare il loro programma devono tornarsene a casa, con spreco di tempo e denaro. E’ già successo che uno di questi alunni dopo mezz’ora se ne sia andato perchè solo giunto a scuola a scoperto che quella sera non toccava alla sua classe” ha spiegato ancora lo studente della quinta Boselli.
“Ci troviamo in gravissima difficoltà, e non vogliamo che questa vicenda scandalosa passi sotto silenzio. Ringraziamo la preside del Mazzini, dottoressa Viganego, gli insegnanti che fanno il possibile e anche di più, il personale scolastico sempre disponibile, ma ci sentiamo presi per i fondelli. La dottoressa Barzaghi aveva assicurato che i corsi sarebbero partiti regolarmente… Promesse da marinaio, direi. Tanto chi ci rimette alla fine siamo solo noi alunni” ha concluso Boyancè. Insomma quella che sembrava una storia a lieto fine in realtà è un incubo dal quale gli studenti delle serali di Savona non sono ancora riusciti a svegliarsi.