[thumb:14534:l]Cairo Montenotte. Erano circa un centinaio, ieri sera, i cittadini presenti alla riunione pubblica presso la Soms di Cairo Montenotte che aveva come ordine del giorno la realizzazione della centrale a biomasse, prevista dal piano per il rilancio di Ferrania. L’incontro, promosso da un comitato cittadino spontaneo, ha visto la partecipazione di tanti cairesi, in parte preoccupati e in parte desiderosi di avere maggiori informazioni a proposito del progetto di centrale a biomasse.
Uno degli elementi che preoccupa la maggioranza dei cittadini è la dimensione della centrale che, se realizzata così come progettato, sarebbe quattro volte più grande di quanto previsto dal piano energetico regionale. L’altro aspetto che non piace ai cairesi è che si dice che non ci sarà abbastanza “biomassa” da bruciare, ovvero che il sito abbisognerebbe di risorse ben superiori rispetto a quelle reperibili nella sola Val Bormida. La paura è che la centrale possa diventare un inceneritore di rifiuti che brucia quindi cdr (combustibile derivato dai rifiuti), ovvero le cosidette “ecoballe”, blocchi cilindrici di combustibile ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani.
La speranza dei cittadini, che hanno detto di non essere del tutto contrari alla centrale, ma di esserlo solo se sarà di queste dimensioni, è che l’amministrazione prenda posizione contro il progetto se nasconde l’intenzione di trasformarsi in un inceneritore. Il comitato, per poter controllare l’attività del sito ed evitare che possa essere fatto un cambio di combustibile, ha chiesto che alcune quote della centrale gli siano assegnate in forma gratuita, oppure siano date a dei cittadini, in modo da essere tutelati ed, eventualmente, poter votare contro ad un progetto che chieda di convertirla verso il cdr.
L’unico politico presente all’incontro era l’esponente dei Verdi Carlo Vasconi che ha detto: “Assolutamente questo progetto non ci piace, mi dispiace andare contro Briano perché facciamo parte della sua maggioranza, ma su questo progetto deve cambiare idea altrimenti ci vedremo costretti a lottare e a prendere strade diverse. Ultimamente come Verdi abbiamo perso molte battaglie politiche ma come si vede nel resto d’Europa contiamo ancora qualcosa e arriverà il nostro momento”.
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