[thumb:441:l]”Il gettito Irap copre quasi il 40% della spesa sanitaria nazionale. L’eventuale abolizione dell’imposta metterebbe in seria difficoltà la sostenibilità economica dei sistemi sanitari regionali. I più a rischio quelli della Lombardia, del Veneto e del Lazio”. A lanciare l’avvertimento è uno studio, basato sui dati riferiti al 2007: “A fronte di una spesa sanitaria nazionale prevista dalle Regioni pari a 98,39 miliardi di euro, il gettito Irap ha coperto il 39,2% della spesa totale. Pertanto, sono circa 60 i miliardi di euro che la fiscalità generale si è fatta carico per coprire la parte non compensata dal gettito Irap. Come? In particolare con l’applicazione dell’addizionale Irpef regionale, il pagamento dei ticket sanitari e la compartecipazione delle Regioni all’Iva”.
“A livello territoriale – sottolineano gli esperti – le differenze sono fortissime. Se nel Mezzogiorno il tasso di copertura della spesa sanitaria garantito dal gettito Irap è molto modesto (in Sicilia il 26,5%, in Sardegna il 25,3%, in Puglia 24,5%, in Basilicata il 19,5%, in Calabria il 19,1% e in Molise il 14,1%), al Centro Nord, invece, è molto elevato. In Lombardia l’incidenza del gettito Irap sul totale della spesa raggiunge il 65,3%, in Veneto il 48%, nel Lazio il 44,6%, in Toscana il 42% e in Emilia Romagna il 41,5%”.
“L’eventuale abolizione dell’Irap – spiegano i ricercatori – avvantaggerebbe sicuramente le imprese centrosettentrionali ma metterebbe a repentaglio la tenuta dei sistemi sanitari regionali e in particolare di quei territori che hanno ormai raggiunto degli standard qualitativi dei servizi offerti ai cittadini veramente ragguardevoli. Appare scontato che l’eventuale eliminazione dell’Irap dovrà essere compensata dall’introduzione di altre imposte”.