[thumb:14255:l]Savona. L’Enpa savonese denuncia che, a pochi giorni dall’apertura della caccia, si cominciano a trovare nelle campagne savonesi fagiani morti. Sono i “polli da caccia”, spiegano dall’ente, liberati la scorsa settimana per diventare il facile bersaglio di un’attività cosiddetta “sportiva” che non ha più nessuna ragione di esistere.
Alcuni animali morti, di fame e di sete, sono stati rivenuti ieri in località Ville di Cairo Montenotte; altri in diversi comuni, da Stella a Sassello alle alture di Savona. La scorsa settimana ne sono arrivati 4.000, acquistati al prezzo di circa 7 euro l’uno, suddivisi tra i comuni dell’ambito di caccia savonese in base alla consistenza dei cacciatori e con poco riguardo alla vocazione faunistica delle aree di liberazione (900 a Savona, 380 a Stella, 300 a Pontinvrea, 400 a Sassello, etc.). Poveri animali allevati in voliere che, secondo la protezione animali savonese, sono destinati a soccombere entro pochi giorni in ambienti che non conoscono ed incapaci di trovare cibo ed acqua o di difendersi dai predatori; e i superstiti, che a malapena riescono a volare e di solito si spostano a piedi, facilmente abbattuti il giorno dell’apertura in una grottesca pantomima venatoria.
In natura sono molto legati al territorio in cui nascono e si prendono cura delle nidiate, formando gruppi stabili, costituiti da un maschio e diverse femmine; ma tutto questo non è previsto per i “polli da pronta caccia”.
