[thumb:3662:l]Savona. La foce del Letimbro è spesso oggetto di vivaci discussioni. Il più delle volte a finire al centro delle polemiche è lo stato di cura e di pulizia della foce del torrente cittadino dove, sovente, si forma una pozza di acqua stagnante. Uno degli altri oggetti del contendere è la vegetazione che cresce sulle sponde del Letimbro che negli ultimi mesi è cresciuta notevolmente. Situazione che, a detta di molti, in vista della stagione delle piogge potrebbe diventare preoccupante.
L’assessore all’ambiente del Comune di Savona, Jorg Costantino, aiuta a far chiarezza: “Per quanto riguarda la situazione dell’acqua stagnante posso dire che è un problema al quale il Comune pone attenzione. Entro la fine del mese, se non lo farà prima la pioggia, provvederemo ad aprire con le pale la barriera di sabbia per permettere all’acqua di defluire naturalmente in mare. Preciso che questa operazione non è stata fatta prima, durante la stagione estiva, perchè davanti alla foce c’è uno dei punti di prelievo per il controllo delle acque balneabili e quindi un aumento delle concentrazioni batteriche proveniente dal fiume avrebbe portato a vietare la balneazione”.
Costantino ha poi precisato che comunque il Comune ha già provveduto in passato a far rimuovere le alghe e a far ripulire l’acqua. Sul fronte della vegetazione l’assessore ha assicurato che tale “verde” non è assolutamente ostruttivo. “Abbiamo chiesto il parere di un agronomo che ci ha assicurato che la vegetazione che cresce sulle sponde del fiume, ovvero canne e alberi giovani, non costituisce un pericolo nemmeno in caso di forti piogge perché questa vegetazione non è ostruttiva. Piuttosto il vero problema sono i rii a monte. E’ importante che siano puliti” ha spiegato Costantino.
“Il Comune comunque provvede a tagliare la vegetazione nel torrente Letimbro ogni due anni. Abbiamo già chiesto i permessi necessari in Provincia per provvedere nell’operazione che sarà effettuata nel tratto di fiume dal ponte di Lavagnola fino a quello dell’asilo delle piramidi. Questo perché l’ultimo tratto di fiume è un’oasi e quindi non se ne possono alterare gli equilibri” ha concluso l’assessore.
