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Ampliamento Tirreno Power, Vaccarezza: “Bisogna cominciare a trattare”

Vaccarezza foto

[thumb:12001:l]Vado Ligure. Il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, interviene sulla questione del potenziamento della centrale termoelettrica di Vado Ligure, spiegando la posizione della sua amministrazione.

“La Provincia non è favorevole né contraria – dichiara Vaccarezza -. Rispetto ai nostri predecessori noi abbiamo l’idea che la salute dei vadesi e dei quilianesi meriti il nostro impegno. Nel 2005 la Provincia di Savona ha firmato un accordo di programma con Tirreno Power. Entro il 2005 dovevano arrivare il progetto di parchi carbone, il progetto per il teleriscaldamento, l’accordo di programma per un sistema condiviso di rilievo delle emissioni. Ma nulla di questo è stato fatto e dal 2005 le emissioni vengono rilevate da Tirreno Power che le manda alla Provincia, la quale le dichiara buone. Questo vuol dire che negli ultimi 5 anni la Provincia di Savona ha detto che la ricaduta delle emissioni di Tirreno Power sui comuni di Savona, Quiliano e Vado è soddisfacente. Noi diciamo che così non va bene, che Tirreno Power deve rispettare certe regole”.

“Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e stabilire un accordo – sottoliena il presidente della Provincia -. In ogni caso impugneremo l’accordo precedente, quello che la passata amministrazione provinciale ha dimenticato in un cassetto. Prima vogliamo capire se nella disponibilità di ristrutturazione della nuova centrale c’è la possibilità di investire denaro subito, non in promesse ma in cose realizzate per il bene della gente. Non monetizzeremo, come faceva quell’accordo con 150 mila euro. Questi, in maniera beffarda per i vadesi, sono stati spesi metà per l’accordo di programma per la piattaforma Maersk, 25 mila per un progetto di valorizzazione turistica di una chiesa di Quiliano e 50 mila sono ancora da spendere perché non si è saputo come utilizzarli nell’interesse dei cittadini”.

“Credo che la vicenda Tirreno Power peggio di così non potesse essere gestita – prosegue Vaccarezza -. Noi non possiamo schierarci con quelli che sono contrari a prescindere: vogliamo vedere i numeri e conoscere la realtà. Noi non siamo contenti così e chi oggi non vuole sedersi al tavolo con Tirreno Power vuol dire che considera accettabile la situazione attuale. Noi non la pensiamo come la Regione Liguria ceh evidentemente ha qualche motivo per difendere l’attuale Tirreno Power”.

“Il 29 – conclude – porteremo un ordine del giorno in consiglio. Noi speriamo che tutti i gruppi consigliari approvino quello che chiediamo. Speriamo che lo leggano e non lo strumentalizzino. In sostanza chiediamo di aprire un tavolo cui chiamare Tirreno Power e capire la sua possibilità e la sua disponibilità a darci subito le cose che servono. Se dirà di no, negheremo l’ampiamento della centrale. Se Tirreno Power accetterà, noi vedremo cosa avremo in cambio. In base a ciò ci potremo finalmente esprimere. Bisogna cominciare a trattare”.