[thumb:9627:l]La Regione Liguria ha deciso di tutelare nuove porzioni di territorio, ancora oggi alla mercé della speculazione edilizia, come i capi costieri e i loro promontori, i tracciati storici dell’Aurelia e alcune cosidette ‘zone sature’, sempre lungo la costa, non tutelate da strumenti urbanistici e non inglobate in parchi protetti. E’ l’obiettivo della variante al piano territoriale di coordinamento paesistico, varata dalla giunta e che entra subito in vigore.
“Non è un passo indolore” ha sottolineato l’ assessore regionale all’urbanistica e al territorio, Carlo Ruggeri, pensando alle prossime reazioni di molti sindaci. Ai comuni costieri, quelli più devastati dalle speculazioni edilizie (come Rapallo, dove nacque il neologismo rapallizzazione), spetta ora fare osservazioni, in particolare sulle aree ‘sature’: “alcune le indichiamo noi – dice l’assessore – e lì non si potrà più neppure pensare di fare una costruzione, altre le indicano i comuni e noi ne valutiamo la sostenibilità”. Tra i comuni nel mirino ci sono in particolare S. Margherita Ligure, Sanremo e Imperia che non si sono ancora dotati di piani paesistici. Il Consiglio regionale dovrà infine sancire il recepimento della variante.
“E’ una scelta netta – ha detto l’assessore – per salvare i luoghi più belli della Liguria al centro di appetiti immobiliari che fanno a pugni con la tutela del paesaggio”. Complessivamente la tutela riguarda 93 km quadrati, l’8% delle aree costiere, una percentuale, dice la Regione, “più ampia di quella indicata da tutte le varianti di salvaguardia al Piano negli ultimi 19 anni”.
Il provvedimento odierno, senza stravolgere il Piano, punta a un’azione mirata, a rafforzare il regime di tutela per i principali capi e promontori costieri, fra i quali Capo Cervo, Capo Berta, Capo Mele, Capo S. Croce, Capo S. Spirito, Punta S.Anna, Punta Baffe, Punta Rospo e altri. Tutrela inoltre i crinali e i versanti a mare di maggiore rilevanza paesistica e le aree sature.
E’ prevista tra l’altro, ha spiegato il direttore generale del dipartimento pianificazione territoriale della Regione, Franco Lorenzani, la creazione di corridoi paesistico ambientali di collegamento tra le zone non insediate a monte dell’ autostrada e la costa e la creazione di analoghi corridoi per l’ interruzione della continuità dell’insediamento costiero. Saranno tutelati inoltre i crinali soprastanti i tunnel autostradali e il tracciato ferroviario dismesso e da dismettere in funzione della creazione del Parco Costiero del Ponente.
La variante, che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale, dopo il confronto con i comuni, verrà trasmessa agli 82 Comuni interessati che la pubblicheranno, raccoglieranno le osservazioni dei cittadini e si pronunceranno sul merito delle proposte. La delibera di adozione e tutti gli allegati che costituiscono la variante sono consultabili e scaricabili da subito sul sito ufficiale della Regione. E’ il primo passo di un più vasto programma di adeguamento del Piano Paesistico che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio impone alle Regioni di attivare.