Economia

Contratto metalmeccanici, referendum Fiom: alta adesione in Provincia

Fiom metalmeccanici

[thumb:7903:l]Provincia. Anche in provincia di Savona si è concluso lo spoglio del referendum per l’approvazione della piattaforma sindacale proposta dalla Fiom per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro per il biennio 2010-2011. La consultazione è stata promossa dalla sola Fiom Cgil considerato che Fim Cisl e Uilm Uil hanno presentato una loro piattaforma, in relazione alle divergenze sul rinnovo contrattuale. “Nonostante la spaccatura del sindacato siamo soddisfatti della partecipazione e del confronto tra i lavoratori”, ha sottolineato il segretario provinciale della Fiom-Cgil Alberto Lazzari.

Su 2960 dipendenti metalmeccanici aventi diritto al voto, hanno votato 1643 lavoratori (55.5%), esprimendo 1548 SI alla piattaforma presentata dalla Fiom, pari al 94,7% dei voti mentre i voti contrari sono stati 81. Il voto è seguito a 26 assemblee tenute nelle fabbriche della provincia dal 14 al 28 luglio, a cui hanno partecipato quasi duemila dipendenti.

Nel 2007, quando si tenne l’ultimo referendum e la piattaforma del rinnovo contrattuale venne presentata unitariamente da Fim, Fiom e Uilm e votarono 1644 dipendenti esprimendo 1160 SI e 435 NO.

“Alla luce di questi risultati la Fiom di Savona esprime grande soddisfazione per la significativa partecipazione e per il netto consenso espresso dai metalmeccanici savonesi alla piattaforma Fiom. Questo risultato dice, una volta di più, che la disdetta del contratto nazionale vigente è una forzatura contro la volontà dei lavoratori metalmeccanici che approvarono con il 75% (a Savona il 76%) il CCNL del 2008/2011 e che oggi chiedono di essere consultati rispetto alla trattativa del rinnovo economico”, prosegue Lazzari, che conclude: “La scelta democratica della Fiom esce rafforzata da anche questa consultazione e si tradurrà in un rinnovato impegno nella convinzione che nei metalmeccanici non è possibile fare un contratto senza il consenso dei lavoratori volendo mantenere la pace sociale.