Economia

Confermato lo sciopero dei benzinai

Benzinaio

[thumb:2186:l]Savona. Confermato lo sciopero dei benzinai di domani, mercoledì 8 luglio, e dopodomani, giovedì 9, con la chiusura degli impianti di distribuzione. Saranno garantiti i servizi di emergenza e la turnazione minima di apertura secondo la legge. La sospensione del servizio si articolerà secondo le seguenti modalità: dalle 19,30 del 7 luglio fino alle 7.00 del 10 luglio su rete ordinaria; dalle 22.00 del 7 luglio fino alle 22.00 del 9 luglio su rete autostradale.

Di seguito il comunicato delle organizzazioni di categoria Faib, Fegica e Figisc. “Non bastano misure provvisorie per scongiurare uno sciopero che nasce da emergenze e sofferenze gravi del settore. La soluzione proposta dal ministro Scajola e presentata alle organizzazioni dei gestori nel corso di un incontro al ministero, coglie solo in parte le richieste avanzate dalla categoria: il bonus fiscale è stato proposto soltanto limitatamente ad un anno, quello in corso, mentre i gestori chiedo[thumb:2186:l]no una misura strutturale. A fronte di un impegno quotidiano nella riscossione di imposte, pari a circa 25 miliardi di euro l’anno da parte dei gestori, a rischio della sicurezza personale e dell’incasso. Un incasso che, in caso di furto o rapine, sono costretti a rifondere allo Stato ed alle compagnie petrolifere”.

“Non essendoci alcun operatore economico che svolga funzione di custodia ed incasso del denaro pubblico, il bonus è dunque una misura dovuta a titolo di risarcimento nei confronti di una categoria che rischia in nome e per conto dello Stato e delle compagnia, ma sulla propria pelle”.

“Il bonus proposto da Scajola non può essere, dunque, una concessione da elemosinare anno dopo anno, o scambiato sul tavolo della politica sindacale, in luogo di un riconoscimenti strutturale e dovuto a chi rischia in prima persona”.

“Sulla vertenza pendono, peraltro, gli impegni sottoscritti oltre un anno fa dal ministro nel protocollo d’intesa con la categoria in cui sono previste misure di liberalizzazione sul non-oil e provvedimenti atti a stimolare l’imprenditorialità del gestore. Pesa inoltre il giudizio negativo sulla mediazione del ministero nei confronti di alcune compagnie petrolifere, una delle quali pubblica, che mettono in atto politiche inique e destabilizzanti”.