[thumb:12617:l]Finale Ligure. Auditorium strapieno nel complesso monumentale di Santa Caterina per il confronto tra i candidati sindaci di Finale Ligure. Sui principali argomenti della politica cittadina si sono alternati Simona Simonetti della lista “Per Finale”, Delia Venerucci di “Siamo Finale”, Matteo Piccardi del Partito Comunista dei Lavoratori e il sindaco in cerca di riconferma Flaminio Richeri del centrodestra. Ha moderato l’incontro Felix Lammardo, direttore di IVG.it.
Una legislatura densa di impegni quella che si prospetta per il Comune finalese, con le aree Piaggio e ancor prima quelle ex Ghigliazza destinate a lasciar spazio agli insediamenti abitativi e turistico-commerciali. I Piani urbanistici che hanno tenuto banco questi anni continueranno ad essere un tema cruciale. Il ponente di Finale diventerà il cantiere di una delle più grosse operazioni edilizie della storia ligure, forse per una decina d’anni, con la sovrapposizione di un intervento atteso da mezzo secolo: il raddoppio della ferrovia.
Per quanto riguarda le aree Piaggio, il Piano urbanistico approvato dalla maggioranza di centrodestra (ma anche dalla Regione di centrosinistra) contempla i massicci interventi di edilizia nelle aree che saranno lasciate libere dallo stabilimento dell’azienda aeronautica: appartamenti, alberghi, negozi, asilo, nuova sede della guardia di finanza, ponti, rotonde, box interrati e verde. Lavori che non potranno iniziare prima di due o tre anni.
“La nostra è l’amministrazione che dopo vent’anni di immobilismo ha fatto il Puc – ha sottolineato il primo cittadino in carica, Richeri – Al posto dei capannoni industriali sorgeranno case, ma anche strade, parcheggi, servizi, verde pubblico. Avremo 40 milioni di opere pubbliche. Troppo comodo, come ha fatto il centrosinistra, uscire dal consiglio comunale senza prendersi responsabilità; noi le responsabilità ce le siamo prese e crediamo che il progetto Piaggio sia un’opportunità per tutti”.
Simona Simonetti, all’opposto, ha parlato di “svendita del territorio”: “Sarà di mille seconde case il carico sull’area – ha detto – E’ un errore pagare lo spostamento della fabbrica a Villanova d’Albenga con la speculazione edilizia. Gli oneri di urbanizzazione che otterremo sono dovuti, è ingannevole farli passare per un regalo. Crediamo sia necessario tutelare i lavoratori e il futuro dell’azienda; invece al momento l’obiettivo prioritario resta l’operazione immobiliare. Noi pensiamo che nell’area debba essere prevista edilizia residenziale e attività compatibili con il turismo”.
Non dissimile la posizione del candidato del Pcl, Matteo Piccardi: “L’area deve restare produttiva. Migliaia di metri cubi andranno a colpire l’occupazione. Questi progetti hanno una sola madre: la Regione Liguria di centrosinistra. Si è ceduto al ricatto degli imprenditori. Nelle aree si deve portare un collegio studentesco, in collaborazione con le università, per far arrivare i giovani”.
“L’operazione nelle aree Piaggio deve essere affrontata con cautela, ma non in modo ideologico” ha affermato Delia Venerucci, candidata del centrosinistra: “Nelle aree Piaggio deve nascere quel quartiere con i servizi di cui i finalesi hanno bisogno; non solo seconde case, ma un posto in cui ci sia vita tutto l’anno ed in cui la gente voglia andare a vivere. Un quartiere di alto valore architettonico ed autosufficiente dal punto di vista energetico. Non è il massimo prevedere un albergo sulle sponde del Pora. Le opere pubbliche previste non sono un regalo, ma sono necessarie se nasce un nuovo quartiere”.
Anche il progetto delle ex cave Ghigliazza è stato oggetto di trattazione. Simona Simonetti di “Per Finale” ha chiesto prudenza nell’affrontare il progetto, sostenendo che doveva essere inserito in un “dibattito alla francese”, aperto alla cittadinanza. “E’ stato sbagliato l’approccio alla questione, perché a differenza della Piaggio non c’era un problema occupazionale e si poteva ragionare con più tranquillità – ha detto durante la serata – Si doveva aprire un dibattito con la cittadinanza per scegliere tra una ipotesi minimale oppure un soluzione più compatibile con il territorio”.
Matteo Piccardi è stato secco: “Se diventerò sindaco, il progetto delle ex cave Ghigliazza verrà subito cancellato. Non se ne parlerà nemmeno. La mia porta su questo argomento rimarrà chiusa. Siamo assolutamente contrari all’ipotesi di seconde case nelle ex cave”. Delia Venerucci ha invece definito “migliorabile” il progetto in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale. “Il Piano urbanistico sarà discusso per l’ultima volta in consiglio comunale dopo le elezioni. Nelle cave dismesse sono previste opere che andranno a beneficiare la cittadinanza e daranno grande impulso al turismo: sono previsti alloggi, negozi, ristoranti, strutture sportive e centro talassoterapico con acqua di mare riscaldata tutto l’anno”.
[image:12616:r]Il Parco del Finale, sempre oggetto di confronti serrati, è tornato più volte durante il faccia a faccia. Flaminio Richeri ha ribadito la netta contrarietà all’istituzione del Parco: “Temiamo che un ente ‘carrozzone’ diventi problematico e non vogliamo che la Regione gestisca il nostro territorio. Potrebbe diventare un ente incontrollabile e contrario alle nostre tradizioni”. Per Delia Venerucci, invece: “Non si possono accettare imposizioni, ma il Parco è un’idea utile, che si può realizzare se condivisa da chi vive sul territorio”. Matteo Piccardi ha osservato: “Si deve fare, siamo favorevoli; ma ci chiediamo cosa abbia fatto in questi anni l’assessore regionale all’ambiente, di Rifondazione Comunista, visto che il Parco non è stato fatto nulla”. Per Simona Simonetti la nascita dell’area di tutela ambientale è uno dei punti prioritari del programma elettorale. “Ma non vogliamo imporlo – ha precisato – Cerchiamo però di far capire ai cittadini che con il Parco arrivano i finanziamenti e si aprono possibilità turistiche”.
I candidati di “Per Finale”, Pcl e “Sìamo Finale”, poi, hanno sferrato l’attacco sulla situazione degli asili in città, mentre Richeri ha spiegato: “Avremo da settembre od ottobre il nuovo asilo di Gorra ed una seconda struttura è prevista nelle aree Piaggio”.
Il primo cittadino ha rivendicato l’operato di questi cinque anni: “Con orgoglio il nostro impegno testimonia opere pubbliche programmate in 2-8 anni per un valore di 45-50 milioni di euro. Saranno tutte realizzate senza mutui con denari che arriveranno da privati o da altri enti. In 5 anni abbiamo reso Finale più moderna ed affascinante”.
Giudizio negativo sull’amministrazione in carica, anche se con sfumature diverse, dagli altri tre candidati il lizza che, tuttavia, si danno priorità diverse in caso di elezione. Delia Venerucci ha evidenzia la necessità di “massimo rigore amministrativo in tema di bilancio e finanza, ricerca di nuove fonti di finanziamento tramite la figura del `finance manager’ ed aiuto alle famiglie e soggetti disagiati mediante prestiti ed affitti agevolati, ma anche la creazione di una copertura wi-fi del territorio cittadino”.
Simona Simonetti ha messo al centro “acqua pubblica, campo solare e asilo nido. Su questi temi saranno le prime tre delibere in caso di nostra vittoria alle elezioni”.
Matteo Piccardi ha sottolineato: “Proponiamo un’area produttiva e di ricerca per le energie rinnovabili, un collegio studentesco universitario collegato alle risorse territoriali, un impianto fieristico per prodotti biologici a chilometri zero”.



