[thumb:86:l]Cengio. Buon successo, giovedì scorso a Cengio, per l’iniziativa che ripercorreva il lavoro e la vita degli operai impiegati nell’Acna, fabbrica che per anni ha dato lavoro a centinaia di persone condannandole nel contempo ad ammalarsi di cancro. Tra gli interventi più significativi quello di Aldo Pastore, primo medico a visitare il personale per conto della Cgil, negli anni Sessanta, scoprendo molti casi di tumore, dando via a una vera e propria indagine epidemiologica.
Molto apprezzati anche i contributi di Giampietro Meinero, tra i fondatori, negli anni Settanta, del battagliero giornale”Gente e fabbrica”, e di Luigi Pregliasco, segretario dell’associazione lavoratori Acna, che si batte da anni per il riconoscimento del rischio chimico anche per i dipendenti delle imprese dell’indotto, che lavoravano nelle stesse condizioni degli addetti della fabbrica valbormidese. Pregliasco ha inoltre ricordato il coraggio dell’operaio, rimasto sempre ignoto, che trent’anni fa con il suo intervento, mentre il reparto che produceva cloruro di alluminio saltava in aria, salvava Cengio dal disastro chiudendo alcune valvole a rischio della sua stessa vita.
Infine Gildo Milano, medaglia d’argento della Resistenza, ha raccontato agli oltre duecento convenuti come nel 1944, nel corso della lotta di Liberazione, sia riuscito ad entrare nella fabbrica con un abile stratagemma, beffando sia gli occupanti tedeschi della Wermacht e delle Ss che i loro scherani fascisti.