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Savona, il sindaco vieta l’accattonaggio molesto

Elemosina

[thumb:5106:l]Savona. Divieto di “accattonaggio molesto” su tutto il territorio comunale di Savona. Il sindaco Federico Berruti ha firmato un’ordinanza con cui vieta ogni comportamento che, teso a chiedere l’elemosina, possa arrecare disturbo ai passanti. In particolare, i questuanti non potranno stazionare aree di parcheggio, casse automatiche di riscossione ticket, bancomat e postamat, banche e uffici postali.

Così il primo cittadino Berruti, in una lunga nota, spiega le ragioni dell’ordinanza in tema di sicurezza: “La nostra idea di città è quella di una Savona coesa e solidale, nella quale nessuno sia lasciato solo. Perseguiamo l’obiettivo di uno sviluppo economico e di un sistema di servizi sociali che consentano di arginare le disuguaglianze, ridurre la povertà e l’esclusione sociale. Crediamo nell’integrazione e nella pacifica coesistenza tra cittadini provenienti da storie e luoghi diversi, rifiutiamo e contrastiamo qualunque forma di retorica pubblica che abbia accenti di intolleranza o xenofobia”.

“La coesione e l’integrazione – osserva il sindaco – sono possibili se il clima sociale è sereno e i cittadini percepiscono di essere sicuri e protetti. Perseguiamo pertanto l’obiettivo della sicurezza con equilibrio ed evitando ogni eccesso emotivo. Ci impegnamo per un rapporto sempre più collaborativo, grazie alla sensibilità e disponibilità di Sua Eccellenza il Prefetto e del Comitato per l’Ordine pubblico, tra il sistema della sicurezza, i quartieri, e le politiche sociali e di riqualificazione urbana. Crediamo nel ruolo delle forze dell’ordine come unici soggetti pubblici capaci di intervenire a tutela della sicurezza di tutti”.

“Per agevolare il ruolo delle forze dell’ordine ho emesso un’ordinanza che fissa alcuni limiti alla possibilità di chiedere l’elemosina a Savona. Ritengo che in una città solidale le persone in difficoltà possano chiedere un aiuto ai cittadini, e che ciò possa avvenire in modo spontaneo negli spazi pubblici. Riconosco il diritto dei più deboli di chiedere aiuto nelle strade e nelle piazze della città, ma ritengo che questo diritto non possa trasformarsi in un obbligo o in un condizionamento per gli altri cittadini. L’elemosina è tale se chi la concede si sente libero nella propria scelta e sicuro che un rifiuto non lo esponga a dei rischi o a delle ritorsioni. Ritengo che in alcune situazioni, indipendentemente dalla volontà di coloro che chiedono l’elemosina, i cittadini (in particolare le donne e gli anziani) si sentano insicuri e quasi costretti a concederla. I luoghi e i contesti cui è riferita l’ordinanza devono essere protetti da comportamenti che indirettamente li espongano a forme di violenza o di vessazione. Queste situazioni devono essere evitate, ed è nostro dovere impedire che i cittadini savonesi percepiscano di essere esposti ad obblighi o a rischi. L’ordinanza che ho emanato consentirà alle forze dell’ordine di intervenire per garantire il libero utilizzo di tutti gli spazi pubblici ed eliminate la percezione di disagio ed insicurezza che talvolta può essere generato da alcune forme di richiesta di elemosina”.

Conclude Berruti: “L’ordinanza mira a individuare quelle forme di molestie e di eccesso percepite come soggezione dai cittadini. Sono convinto che ciò sia doveroso per garantire i diritti di tutti, e utile per garantire che Savona continui ad essere in futuro, come è stata in passato e come è oggi, una città solidale, aperta, sempre pronta ad aiutare chi è in difficoltà”.