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Provinciali, Rosasco (Radicali): “La magistratura indaghi su tutte le liste”

Elezioni voto

[thumb:10367:l]Provincia. “Forse grazie alla magistratura per una volta vedremo rispettata la legge che impone ai partiti di raccogliere firme autenticate e certificate per la presentazione alle elezioni”. Così Alessandro Rosasco, della giunta esecutiva dei Radicali Italiani, commenta l’esclusione delle liste di Pdl e Pcl dalle elezioni per il rinnovo della Provincia di Savona.

Rosasco sottolinea cone i Radicali abbiano spesso denunciato il malcostume diffuso tra i partiti di raccogliere firme fasulle (prese ad esempio dagli elenchi del telefono all´insaputa dell´ignaro sottoscrittore) o raccolte in modo irregolare (ad esempio su liste in bianco, riservandosi così la possibilità di riempirle all´ultimo momento).

L’esponente radicale precisa: “Abbiamo presentato esposti documentati di partiti che chiudevano la composizione delle proprie liste a meno di una settimana di tempo dal termine del deposito delle liste controfirmate dagli elettori e che in quel breve lasso di tempo avrebbero dovuto raccogliere migliaia di firme. Procedura che, fatta secondo le regole, risulta laboriosa anche per i grandi partiti. Queste nostre denunce sono sempre state dimenticate in qualche cassetto e i partiti colpiti nel vivo hanno provveduto ad autoindultarsi depenalizzando il reato agli abitudinari delle firme false”.

La Procura savonese sta indagando per falso in atto pubblico con lo scopo di verificare se le dichiarazioni da parte di autenticatori siano veritiere. Nel mirino della magistratura il consigliere regionale Angelo Barbero, che si è occupato della documentazione per il Popolo della Libertà – Berlusconi per Vaccarezza, e i tre socialisti Marco Pozzo (presidente del consiglio comunale di Savona), Pietro Li Calzi (consigliere comunale di Savona) e Tullio Ghiglione (consigliere comunale di Albenga).

“Speriamo che l´inchiesta aperta a Savona, a questo punto, non si fermi ai casi più eclatanti come quello del Popolo della Libertà, ma che si estenda a tutte le liste affinché sia fatta piena luce e venga fugato ogni dubbio sui probabili ‘pasticci’ compiuti dai partiti” osserva Rosasco, che prosegue: “Spiace vedere che nell´inchiesta risultino indagati anche quei consiglieri comunali di Savona socialisti eletti con la Rosa nel Pugno, e quindi anche con voti radicali, che ancora una volta si vedono immischiati in una “tradizione” che nulla ha a che vedere con la storia e il rigore radicale”.