[thumb:3254:l]Provincia. “Vorremmo che tutte le liste presentate potessero confrontarsi e siccome quanto accade qui si è già verificato e si verifica in moltissimi altri posti, è anche bene dire che la nostra non è una provincia di partiti o liste truffaldine. E’ un problema nazionale”, E’ quanto affermano in una nota i socialisti di Paolo Caviglia. E il coordinatore provinciale Sergio Altamura lancia una proposta: “Si dovrebbe porre rimedio con una norma, come già avviene per le elezioni politiche, che limiti la raccolta delle firme soltanto per quelle liste non rappresentate nel Consiglio provinciale scaduto. Sarebbe un modo corretto per evitare tanto lavoro anche agli uffici e ai tribunali che già ne hanno troppo”.
Ma il partito socialista interviene anche in difesa dei candidati consiglieri che sarebbero finiti nel mirino, oltre che della commissione elettorale, anche della Procura in merito alla vicenda della raccolta firme. “Non è giusto che nomi di persone note e apprezzate come Tullio Ghiglione, Pietro Li Calzi e Marco Pozzo siano messi alla gogna mediatica”, afferma la Federazione provinciale dei socialisti.
“Visto che tutti gli atti riguardanti l’intera vicenda sono stati secretati dalla Procura della Repubblica, sarebbe auspicabile che ciascuno parlasse e scrivesse solo quando saranno resi pubblici, come è successo in casi precedenti in tempi molto lontani dalle elezioni – prosegue la nota -. Le campagne elettorali devono svolgersi serenamente sul confronto talvolta anche aspro dei rispettivi programmi senza che la scelta degli elettori possa essere distratta dai problemi reali della nostra provincia. Oggi, a campagna già iniziata, non è così. E questo è un danno gravissimo. Per tutti”.