Toirano, in mostra le opere di Mario Nebiolo e Beppe Rosso

[thumb:12:l]Toirano. Sabato 25 aprile, a Toirano, nel Palazzo del Marchese, alle ore 18, sarà inaugurata la mostra “Per aspera ad astra” di Mario Nebiolo e Beppe Rosso, promossa dal Comune di Toirano con il patrocinio del Comune di Calice Ligure e la Provincia di Savona.

La mostra è l’incontro tra due artisti che, per scelta o per necessità, operano in salita, creano i loro lavori solo dopo aver superato un ostacolo iniziale. L’ostacolo fisico dell’ascesa sulle pareti di roccia è solo una metafora dell’ostacolo più grande che ciascuno di loro ha dentro. È il mettersi continuamente alla prova: una sfida per esistere che si riflette nelle loro opere. Due artisti che, in sintesi, non scelgono mai la strada più breve, evitano i percorsi piani e più facili, scartano le scorciatoie edonistiche e le forme edulcorate dell’arte. Si misurano con una realtà aspra e ruvida per arrivare ad una rappresentazione artistica intensa e, talvolta, dolorosa. Entrambi sono legati ad una pittura basata sulla figurazione, usano supporti precari dai cartoni di Beppe Rosso alle metamorfosi rupestri di Mario Nebiolo.[image:11874:r]

Una visione della realtà che per Beppe Rosso parte dal basso, dal punto di vista dei “rifiuti”, siano essi materiali, sociali o umani. Ad esempio la sua opera per gli auguri di Natale del 2007, fu la rappresentazione dei resti (avanzi) del pranzo natalizio. Alcune sue nature morte raffigurano più i ritrovamenti dei cassonetti della spazzatura che non la vivacità di un frutto estivo. Queste nature morte che, lui stesso, titola “pop-rustic” molto spesso ricordano i resti delle tavole di Daniel Spoerri, mentre i suoi ritratti e le sue figure rimandano spesso all’opera di Francis Bacon.

Mario Nebiolo, oltre al fascino avventuroso della sua pittura rupestre su pareti di cava che coglie nelle pieghe e nei toni della roccia l’opportunità per produrre fantastiche metamorfosi della natura, realizza opere su cartoni ed altri supporti precari che seguono una gamma ricca e variegata di temi e di forme espressive. Dalle nature morte surreali ed oniriche che riproducono i giocattoli della stagione dell’infanzia, alle figurazioni drammatiche che sembrano citare le opere di Munch, fino alla rappresentazione feticistica di scarpe e stivali che, in qualche caso, assumono il senso di grattacieli urbani futuristi. Immagini urbane tra i progetti di Sant’Elia e le scenografie di Fritz Lang per Metropolis.

La mostra, ad ingresso libero, resterà allestita fino al 10 maggio e si potrà visitare tutti i giorni dalle ore 17,00 alle 19,30.

Mario Nebiolo, nato a Rivoli nel 1956, vive a Savona e svolge attività artistica da più di trent’anni. Da tempo ha iniziato una forma di espressione pittorica assolutamente innovativa e unica nel suo genere che consiste appunto nell’affrontare pareti di roccia, spesso in situazioni degradate dal punto di vista ambientale, o dove comunque sono già presenti segni di intervento umano (tagli di cava, supporti di cemento per contenimento, ecc), allo scopo di dipingere figure umane utilizzando tratto e colore per tirare fuori dalla roccia forme già presenti o immaginabili. Vanno ricordate tra le opere più significative il muraglione di via Din Col a Genova, le opere nelle Cave del Bric del Frate e Pian Cornei nel territorio finalese e la Ferrata degli Artisti nel territorio del Comune di Magliolo.

Beppe Rosso, nasce a Torino 55 anni fa. Dopo un percorso di studio, prima al liceo artistico di Torino e poi alla Facoltà di Architettura del capoluogo piemontese. Congedato dopo pochi mesi per motivi di salute, torna in famiglia che nel frattempo si è trasferita prima a Monforte e poi a Sanpeire in Val Varaita. Nel 1996 abbandona la famiglia per una vita di vagabondaggio che lo porta nel 2000 a Finale Ligure, dove vive senza fissa dimora. Ha esposto a Torino,