Cronaca

Psicosi meningite nell’Albenganese, il medico: “Inutile allarmismo”

Ospedale Santa Corona Pietra

[thumb:2834:l]Arnasco. Sta decisamente meglio il sedicenne di Arnasco ricoverato nei giorni scorsi in ospedale per un attacco di meningite batterica. Nella zona albenganese, però, si sta diffondendo la psicosi del contagio, con ragazzi e rispettivi genitori in apprensione.

“Non c’è alcun motivo di panico – precisa il dottor Giovanni Riccio, primario del reparto Malattie Infettive del Santa Corona, dove l’adolescente si trova in isolamento – L’Ufficio Igiene ha richiamato le persone esposte al rischio e tutte sono state sottoposte alla necessaria profilassi. E’ stato avviato il protocollo previsto in casi di questo genere, includendo in larghissima scala i possibili casi di contatto con il ragazzo fino a diversi giorni prima del manifestarsi dei sintomi”.

L’incidenza del meningococco, quindi del germe più infettivo della malattia, è bassissima in provincia di Savona. Al Santa Corona si registrano al massimo due casi all’anno. “E’ sempre una situazione drammatica per chi la vive – osserva il dottor Riccio – Il ragazzo ricoverato sta bene, perfettamente cosciente: è quasi fuori pericolo”. L’infezione è stata presa in tempo e le massicce cure antibiotiche hanno sortito gli effetti sperati.

Nell’Albenganese le voci incontrollate si moltiplicano. I genitori si premurano che i figli evitino i luoghi chiusi ed affollati, qualcuno ha anche disertato la festa alassina dello studente. “Ora non bisogna creare inutili allarmismi, perché chi ha avuto contatti ravvicinati con il giovane è stato profilassato – sottolinea il primario del reparto Malattie Infettive del nosocomio pietrese – Va bene essere prudenti e magari anche rivolgersi precauzionalmente all’Asl, ma è inutile diffondere allarmi ingiustificati. Per ora non abbiame registrato alcun altro caso di meningite menigococcica”.

“L’infezione – ricorda il medico – si diffonde attraverso microgocce di saliva. Non è nell’aria: per essere esposti al contagio, bisogna essere vicino al portatore. Teoricamente per adesso non possiamo escludere la presenza del ragazzo di Arnasco in ambienti chiusi o affollati il giorno prima dell’attacco di febbre; possiamo comunque dire che è poco probabile. L’Ufficio Igiene ha somministrato la profilassi su tutti i contatti stretti accertati e, visto che sono ormai trascorsi alcuni giorni, possiamo ritenere che il rischio di altri casi sia non è motivo di preoccupazione”.