[thumb:3960:l]Finale Ligure. Si è svolta ieri, mercoledì 22 aprile, presso l’auditorium Santa Caterina a Finalborgo, un’assemblea pubblica sul progetto Ghigliazza, nella quale i progettisti hanno presentato la nuova edizione del progetto stesso. Tale proposta non risulta gradita ai Verdi di Finale.
“Dopo l’illustrazione pubblica del PUO Ghigliazza – dichiara Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi finalesi – siamo ancora più preoccupati per diversi motivi. Intanto, l’aspetto riguardante la creazione delle aree verdi (circa 300 mila mq) è stato detto che il materiale utilizzato non sarà terra fertile ma quello proveniente da detriti di demolizione e da rifiuti urbani, tenuto conto della frugalità delle piante messe a dimora, senza distinzione tra gradoni e le moltissime aiuole di tutta l’area urbanizzata. Il progetto agli atti è comunque carente relativamente a questi dati.”
“Siamo preoccupati – prosegue Castellazzi – per l’importante problema delle risorse idriche: sono stati inizialmente indicati futuri indefiniti progetti di ridistribuzione dell’acqua sul territorio (ATO), il geologo ha quindi ricordato come il sottosuole delle valli finalesi sia ricco d’acqua. Nessuno ha spiegato a spese di chi verranno scavati nuovo pozzi e realizzate le condutture per tutte le abitazioni e gli alberghi, sia delle aree Ghigliazza sia di quelle Piaggio. Per quanto riguarda il destino delle “acque usate”, uno dei tecnici ha minimizzato il problema (le condutture fognarie porteranno tutto a Savona) mentre il geologo ha riconosciuto che il problema del riuso deve essere affrontato”
“Riguardo all’estensione delle aree insistenti sui siti di interesse comunitario di massima tutela ambientale si è minimizzato – sottolinea il portavoce dei Verdi – mentre il PUO in realtà complessivamente occupa ben più dei 18 mila mq indicati. Si è anche minimizzato sull’impatto ambientale dovuto al seppellimento di tutto il beach rock che (come da progetto) verrà coperto per il 70% da ciottoli con dimensioni da 5 a 15 cm di diametro, chiamando questa superficie spiaggia”
“E’ stato poi riproposto il progetto dell’Aurelia in galleria, già bocciato dai tecnici della Regione, in quanto questa realizzazione andrebbe ad interferire sul progetto dell’Aurelia bis già allo studio. Altro punto critico, sono state quasi ignorate tutte le valutazioni urbanistiche sul peso complessivo della valanga di seconde case immesse sul mercato dai due interventi Piaggio e Ghigliazza”
“Come per le aree Piaggio, si è minimizzata l’importanza della bonifica (prevista dalla legge) dei siti inquinati dove si svolgeva attività industriale. Infine – conclude Castellazzi – non è stata data risposta sul fatto che quasi tutti gli appartamenti progettati hanno i bagni senza finestra, quindi forniti di areazione forzata, con conseguente grande dispendio di energia elettrica”