[thumb:10881:l]Regione. Si è svolto a Genova, presso l’Aula Magna del Liceo Classico A. D’Oria, un convegno dal titolo “Energia eolica tra lavoro e ambiente”, organizzato dalla Uil di Genova e della Liguria e da Anev (Associazione Nazionale Energia Vento).
Il settore eolico vede ormai da molti anni un tasso di crescita nel mondo vicino al 30% annuo, caso unico per le tecnologie pulite per la produzione di energia. Gli studi recenti sul potenziale eolico nazionale, anche grazie al lavoro scaturito dal Protocollo d’Intesa Uil/Anev del gennaio 2008, hanno dimostrato che l’Italia ha ancora grossi margini di crescita nel rispetto delle attenzioni necessarie ad uno sviluppo armonioso e che salvaguardi le tipicità del nostro territorio. Nel quadro di questo protocollo è stato elaborato da Uil Nazionale e Anev uno studio su “Eolico e occupazione in Italia da oggi al 2020” che regione per regione, ha valutato le prospettive di crescita ed i relativi impatti occupazionali che potrebbero essere attivati.
In particolare, per la Liguria, con un uso eolico del territorio pari ad appena lo 0,00069% ed un obiettivo al 2020 di 280 MW (potenza) e 0,48 TWh (elettrico), è possibile desumere un incremento occupazionale pressoché costante ogni anno (dagli attuali 220 addetti agli oltre 1060).
“La Liguria ha i suoi esempi virtuosi” spiega Paolo Carcassi, segretario nazionale Uil. “Si trova in Liguria il Parco eolico `Cinque Stelle’. E’ un’area di tre ettari, che ha ricevuto il meritato premio Pimby. Tre aerogeneratori per una potenza complessiva di 2,4 MW che evitano l’emissione in atmosfera di 5300 tonnellate l’anno di anidride carbonica; sono esempio di come infrastrutture e tutela dell’ambiente si possano conciliare”. L’iniziativa della Uil Liguria rappresenta, dunque, una tappa importante di un percorso che ha già visto l’impegno di analisi, verifica e proposta di altre Uil regionali (Calabria, Sicilia) insieme ad Anev, e che proseguirà in modo analogo su tutto il territorio nazionale.
Secondo il presidente dell’Anev, Oreste Vigorito, “L’energia eolica crea lavoro e contribuisce considerevolmente alla crescita economica. La scorso anno il settore eolico nazionale ha dato lavoro a 18.579 addetti di cui circa 6.000 diretti, cifra destinata ad ampliarsi fino a raggiungere complessivamente oltre 66.000 occupati al 2020 se verrà sfruttato il potenziale esistente come emerge dallo studio congiunto Uil-Anev. È necessario informare i giovani sulle grandi potenzialità occupazionali del nostro settore”.
Considerato il reciproco interesse di Anev e Uil a diffondere una cultura dell’eolico e delle altre fonti rinnovabili con particolare attenzione alle garanzie sul piano occupazionale le due Organizzazioni hanno individuato, quale prioritario ambito di diffusione dell’eolico, la Formazione professionale dei lavoratori ed i relativi processi di qualificazione e riqualificazione. “Ciò si traduce concretamente nell’organizzazione di specifici Corsi di Formazione – spiega Vigorito – come ad esempio quello che si svolgerà a Roma nel prossimo mese di maggio in occasione della prima Giornata Mondiale del Vento, rivolto a tutti coloro che vogliono diventare Manager dell’eolico”.