[thumb:1206:l]Savona. Si terrà mercoledì 25 marzo l’udienza preliminare a carico dell’albanese Ervist Alushi, accusato di tentato omicidio per aver sferrato due fendenti con un cacciavite al torace del connazionale Ramiz Hasampaj. Sul banco degli imputati anche altri due cittadini dell’Est, che dovranno rispondere, insieme alla vittima, dell’accusa di rissa aggravata e lesioni personali. Si tratta di Altin Hasampaj (fratello di Ramiz) e Julian Selfo. E’ invece pendente, presso il tribunale dei minori di Genova, il processo a carico dell’adolescente B.R., coinvolto nell’episodio.
Il fatto risale allo scorso 28 ottobre, quando all’uscita di una nota discoteca alassina era divampato un alterco tra alcuni albanesi, tutti manovali e carpentieri, che non avevano esitato a tirar fuori, dalle rispettive vetture, i “ferri del mestiere” (cacciaviti, bastoni e bolle), per darsele di santa ragione. All’origine del parapiglia l’ingresso rifiutato, o comunque mancato, nel locale da ballo. In quell’occasione Ervist Alushi, domiciliato ad Albenga, aveva affondato la punta del cacciavite nel corpo del connazionale Ramiz Hasampaj, residente a Loano, procurandogli ferite all’emitorace sinistro e riducendolo in fin di vita. L’aggredito era finito d’urgenza in ospedale, a causa di un’emorragia provocata dalla lesione di un’arteria intercostale.
Anche gli altri protagonisti della rissa ne erano usciti malconci: lo stesso Ervist Alushi ferito alla testa, Selfo con otto giorni di prognosi e il minorenne con la frattura delle ossa nasali. Alushi, difeso dall’avvocato Alessandro Chirivì, dovrà dunque rispondere di tentato omicidio. Il gip del Tribunale di Savona, Barbara Romano, deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per i quattro imputati avanzata dal pm Ubaldo Pelosi.