Cronaca

Palazzine di via Carloforte: acquirenti e impresa Giallombardo al Tar

Cantiere sequestrato via Carloforte, Albenga

[thumb:10114:l]Albenga. Il comitato che riunisce gli acquirenti degli immobili sequestrati dalla magistratura in via Carloforte, ad Albenga, per presunti abusi edilizi, tende una mano all’impresa costruttrice nel ricorso al Tar della Liguria contro il diniego in sanatoria al permesso di costruire. Contro lo “stop” imposto dal Comune di Albenga con un provvedimento dello scorso 12 novembre, infatti, la società Giallombardo & C. sas ha presentato impugnativa al tribunale amministrativo. E gli acquirenti dei palazzi hanno deciso di dare mandato ad un legale per un intervento “ad adiuvandum” nel ricorso.

Secondo i ricorrenti, la decisione di non concedere la sanatoria richiesta sarebbe “forzata” e vorrebbe costringere l’impresa a pagare oneri supplementari di urbanizzazione. La presa di posizione del comitato è secca: “L’amministrazione comunale di Albenga è l’artefice di questa iniziativa che ha portato al sequestro del cantiere e che va contro gli interessi di decine di famiglie che aspettano una casa dopo aver investito tutti i loro risparmi”.

Il cantiere di via Carloforte, a qualche centinaio di metri dal centro storico ingauno, è sotto sigilli dalla fine del 2007 per le difformità edilizie contestate dalla Procura: sarebbe stato realizzato un numero di appartamenti di gran lunga superiore a quello autorizzato. Nel condominio “Marta” 16 appartamenti in più del previsto, nel condominio “Chiara” 17 in più e nel “Rosanna” altri sette in più. Tra gli acquirenti (una sessantina di famiglie) cresce la preoccupazione del rischio del proprio investimento in un’attesa snervante. Nel frattempo, l’area è diventata un dormitorio per vagabondi e, allo stesso tempo, luogo di convegno per la malavita locale e deposito per refurtiva varia.

“Invece di perseguire i presunti autori degli abusi, si penalizzano con cinica determinazione cittadini che speravano di avere un piccolo appartamento, frutto di tanti sacrifici” dice un esponente del comitato, che aggiunge: “Nascondersi dietro le decisioni della magistratura è un giochino che denota mancanza di assunzione di responsabilità”. Il comitato che tutela gli acquirenti tornerà a riunirsi in assemblea sabato prossimo, per decidere eventuali iniziative anche in vista del processo nei confronti del costruttore Roberto Giallombardo, che inizierà a Savona il prossimo 7 aprile.