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Furti di identità e frodi creditizie

Con la diffusione sempre maggiore dell’uso di Internet, sono comprensibilmente aumentati i reati telematici a danno degli utenti: sniffing e phishing, sono i neologismi utilizzati per rappresentare rispettivamente l’attività di intercettazione passiva dei dati che vengono trasmessi in una rete attraverso l’utilizzo di programmi detti appunto sniffer , e la tecnica informatica utilizzata per ottenere informazioni personali e riservate con la finalità del furto di identità o della frode creditizia, mediante l’invio di messaggi di posta elettronica che riconducono a siti falsi, ma apparentemente identici a quelli originali.

La frode creditizia, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie che consentono di sfruttare l’ingenuità delle persone, e la insufficienza di strumenti di controllo per l’identificazione dei clienti da parte degli Istituti di credito , è una vera e propria attività criminale finalizzata ad ottenere illecitamente credito e acquistare beni o servizi, con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare , utilizzando illecitamente dati identificativi altrui e talvolta anche documenti rubati (il cosiddetto furto di identità) o creandosi delle false identità: nel 2007 si sono verificati più di 22.500 casi, il 32% in più rispetto all’anno precedente, per un ammontare superiore ai 112 milioni di euro con previsioni di crescita ancora superiori per il 2008.

Il furto dell’identità è la premessa per l’esercizio dell’attività criminosa consistente nell’utilizzare informazioni personali di un soggetto, ottenute indebitamente, al fine di identificarsi, in tutto o in parte, nel soggetto stesso per compiere azioni illecite a suo nome o per ottenere appunto finanziamenti tramite false credenziali. Entrare in possesso dei dati personali di qualcuno, per un truffatore, è facile: furto della corrispondenza, documenti rinvenuti nell’immondizia, o attraverso la pirateria informatica; ognuno è una potenziale vittima, particolarmente appetitosa se con una storia creditizia positiva (cioè se abbiamo sempre pagato regolarmente i nostri precedenti finanziamenti) e se conserva con scarsa cura i propri dati o documenti personali; la vittima capisce che il proprio nome è stato utilizzato indebitamente solo nel momento in cui provvede alla richiesta di un finanziamento, e questo non gli viene concesso perché risulta insolvente su un altro finanziamento a lui sconosciuto, arrecandogli quindi gravi danni in termini di referenza creditizia nei rapporti con gli Istituti di Credito.

Alcuni suggerimenti: la carta prepagata o il servizio di SMS offerto da alcune Società di credito sono sicuramente strumenti utili per difendersi da utilizzi fraudolenti delle carte di pagamento; è consigliabile inoltre conservare con attenzione le tessere magnetiche separatamente dai relativi codici di accesso, piuttosto che tenere sempre sotto controllo la completezza del proprio carnèt di assegni, detenendo lo stesso in posto diverso dalla propria carta di identità, al fine di evitarne il furto congiunto e una conseguente sicura copiatura della propria firma.

Controllare sempre che le buste con cui la banca invia la tessera e successivamente il Pin, siano integre ed originali,conservando i codici segreti di carta di credito e bancomat separatamente, evitando di tenerli nel portafoglio. Al momento di una transazione effettuata presso uno sportello automatico, controllare che non vi siano manomissioni o anomalie nell’apparecchiatura del Bancomat, nella tastiera, nella fessura per l’inserimento della tessera, oppure videocamere sospette: non gettare le ricevute della transazione o del pagamento in quanto contengono numero e data di scadenza della carta.

Non perdere mai di vista la tessera, soprattutto negli esercizi commerciali, evitando di digitare i codici segreti sotto occhi indiscreti e, in caso di transazioni effettuate sul web, avere cura di verificare gli strumenti di sicurezza adottati dai siti Internet prima di fornire gli estremi della carta di credito: un sito sicuro è contrassegnato dalla presenza di un lucchetto, e l’indirizzo è preceduto dall’estensione “https” anziché “http”. In caso di furto o smarrimento di tessere o carnèt di assegni, contattare immediatamente i numeri che le società emittenti mettono a disposizione appositamente per richiederne il blocco, rivolgendosi altrettanto tempestivamente alle Autorità di Pubblica Sicurezza per denunciarne la sottrazione.

Lorenzo Ossum
ossum@ivg.it

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