[thumb:3058:l]Savona. Il direttore generale Flavio Neirotti ha riunito oggi pomeriggio presso l’Aula Magna del Campus universitario di Savona tutti i Direttori del personale medico, sanitario, infermieristico, amministrativo e tecnico dell’azienda sanitaria savonese.
Al centro dell’incontro la recente sentenza del Tar che ha bocciato la deaziendalizzazione del Santa Corona e la creazione dell’unica Asl provinciale. Mentre la Regione Liguria chiederà al Consiglio di Stato la sospensiva della sentenza, “l’Asl 2 savonese proseguirà nelle azioni programmate per la provincia di Savona e continuerà ad offrire e mantenere i servizi sanitari ai propri cittadini”, ha detto Neirotti.
Il direttore generale ha ripercorso il lavoro proficuo fatto dal luglio 2008 fino ad oggi in oltre otto mesi di intensa collaborazione da parte di tutto il personale coinvolto. “L’unificazione delle procedure di contabilità, di magazzino, dell’economato, del bilancio, la nuova organizzazione dipartimentale e l’attivazione dei comitati di dipartimento, l’attivazione del Collegio di direzione, il collegamento dei laboratori dell’Asl 2, i lavori per il prossimo collegamento delle radiologie, l’integrazione dei presidi ospedalieri di Pietra Ligure e di Albenga e l’integrazione dell’ospedale di Pietra Ligure con il territorio circostante, sono solo alcune delle azioni intraprese a seguito del processo di deaziendalizzazione del Santa Corona”, ha ribadito Neirotti.
“Dal punto di vista sindacale è stata attivata l’armonizzazione degli accordi del comparto e della dirigenza e sono stati concessi i trasferimenti del personale fra le diverse strutture. Anche i progetti intrapresi non si fermeranno: come il trauma center a Pietra Ligure e la rianimazione di Albenga”.
“Anche gli effetti economici si stanno facendo sentire – ha poi aggiunto il direttore generale -: un risparmio consistente è già prevedibile dalle prime analisi per questo primo anno, risparmi ottenuti principalmente con economie scala e quindi senza nulla togliere alle risorse dedicate all’assistenza. Il tornare indietro separando nuovamente le strutture – ha concluso – produrrebbe un grave danno dal punto di vista assistenziale, strutturale ed economico”.