Albenga, bimba malata cerca casa popolare: appello del Cav-i ingauno

Albenga

[thumb:5616:l]Albenga. “Francesca (nome di fantasia) è una bimba residente ad Albenga colpita sin dalla nascita da una malattia rara, il rachitismo, con disturbi intestinali, irregolare sviluppo della crescita, disfunzione renale e deficit nutritivo. La bimba dovrà sottoporsi a trattamento di dialisi. Figlia di un bracciante agricolo assunto a tempo determinato e di una madre casalinga, Francesca ha bisogno immediatamente di una casa al piano terra perché non deambula facilmente e fatica a salire le scale”.

Così Eraldo Ciangherotti, presidente di Federvita Liguria, denuncia le condizioni di vita disagiate di una bimba malata in carico al Centro di Aiuto alla Vita ingauno e, rivolgendosi direttamente al sindaco Antonello Tabbò, chiede per la piccola ingauna una casa popolare al piano terra, composta da una camera dedicata esclusivamente alle esigenze della sua malattia.

“255 euro mensili sono troppo pochi per Francesca – continua Eraldo Ciangherotti – che oggi è nutrita mediante la Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG), cioè mediante una valvola di accesso intestinale. Infatti, per la legge dei Servizi Sociali del territorio, la bimba ingauna riceve soltanto un assegno di frequenza mensile, cioè i 255,13 euro, fino al compimento del 18° anno di vita, essendo ‘minore con difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie dell’età’, e non dispone di un reddito annuo personale superiore a 4.382,43 euro. Per di più l’importo mensile, di diritto, viene erogato a condizione che ci sia frequenza ad un centro di riabilitazione, a centri di formazione professionale, a centri occupazionali o a scuole di ogni grado e ordine. In altre parole Francesca, da metà giugno a metà settembre, a scuole terminate, non riceve neppure un euro dall’Inps per la sua invalidità civile, se non dimostra ricovero ospedaliero”.

“E’ scandaloso che l’Asl savonese – prosegue Ginetta Perrone, Vice presidente del Cav-i ingauno – fornisca gratuitamente soltanto le sacche per il nutrimento, ma non i pannoloni per l’incontinenza causata dalla malattia, né i disinfettanti, le garze, l’amuchina, nè quant’altro necessario per la disinfezione della PEG né i medicinali vari pediatrici, che restano a carico dei genitori di Francesca. Con entrate economiche inferiori ai mille euro mensili, la famiglia di Francesca ha bisogno di una casa popolare, ad affitto agevolato, non posta al 4° o 5° piano e senza ascensore, ma allocata al piano terra e costituita da due camere “dedicate”, come una “zona filtro” antibatterica, per evitare infezione”.

“Il Centro di Aiuto alla Vita torna dal Sindaco della città di Albenga – conclude Ciangherotti – perché Antonello Tabbò, in concertazione con i volontari del Cav ingauno, prenda subito in carico insieme a noi la situazione disagiata di Francesca. Bisogna provvedere ad una casa “popolare” al piano terra, in accordo con l’ARTE, l’Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia di Savona, perchè Francesca ha diritto ad una vita dignitosa e ad un’ abitazione con facile accesso, compatibilmente con la malattia rara”.