[thumb:2622:l]Savona. “E’ una decisione storica, che porrà fine ai boicottaggi ai danni del ‘made in Italy’ dell’olio e agli inganni ai danni dei consumatori”. Il presidente della Coldiretti Savona, Paolo Calcagno, accoglie con soddisfazione il punto fermo imposto dall’Europa sulla tracciabilità dell’olio. Il Comitato di Gestione olio di oliva della Commissione Europea, infatti, ha approvato la modifica al regolamento sull’etichettatura. Il regolamento comunitario entrerà in vigore il primo luglio prossimo, mentre nel frattempo resta vigente a livello nazionale il decreto ministeriale (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 ottobre 2007) che ha imposto in Italia l’obbligo di etichettatura dell’olio extra vergine di oliva.
“Finalmente – precisa Calcagno – in Europa non sarà più possibile spacciare come ‘made in Italy’ l’extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, senza alcuna informazione chiara e trasparente. L’estensione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate per produrre l’olio extravergine di oliva in tutti i Paesi europei è una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe”.
Attualmente sono aumentate del 30% le importazioni di prodotto dall’estero, tanto che sugli scaffali dei supermercati è straniero l’olio di oliva contenuto in una bottiglia su due. Coldiretti si è battuta fortemente per impedire lo sfruttamento dell’immagine delle zone tradizionali di coltivazione o allevamento da parte di alimenti a base di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza da quanto indicato sulle confezioni ed evitare ogni tipo di sofisticazione, ovvero che prodotti di dubbia provenienza vengano spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, e che si utilizzino i marchi nostrani per prodotti che non hanno nulla a che fare con il nostro territorio.
Spiega il direttore della Coldiretti, Marco Allaria Olivieri: “La norma per l’indicazione di origine in etichetta consente di verificare la reale origine delle olive impiegate e, quindi, anche di valorizzare gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono ad arricchire il paesaggio rurale e l’ambiente. Un riconoscimento anche per tutti i nostri produttori liguri che da sempre hanno puntato sulla qualità.
“L’italia – osserva Marco Allaria Olivieri – è il secondo produttore europeo di olio di oliva, con due terzi della produzione extravergine e con 38 denominazioni tra Dop ed Igp riconosciute dall’Unione Europea, che sviluppano un valore della produzione agricola di circa 2 miliardi di euro e garantiscono un impiego di manodopera per circa 50 milioni di giornate lavorative”.