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Albenga, depuratore unico comprensoriale: la Lega all’attacco

acquedotto

[thumb:712:l]Albenga. Il capogruppo albenganese della Lega Nord, Rosalia Guarnieri, attacca sull’ipotesi di un unico depuratore per l’intero comprensorio ingauno. “Correva l’anno 2001 e tutto pareva programmato, l’allora assessore provinciale Scarpati aveva preso atto delle proposte operative dei Comuni privi del sistema di depurazione secondario – spiega Guarnieri, ripercorrendo brevemente la storia dell’intera -. Andora aveva un suo impianto finanziato in grado di assolvere anche agli obblighi di Testico e Stellanello, Alassio aveva in programma un impianto autonomo a cui si sarebbe allacciata anche Laigueglia mediante un sistema integrato di ciclo delle acque, Albenga aveva progettato e finanziato un sistema in grado di ricevere e trattare i reflui di parte dei Comuni dell’entroterra e di Ceriale, per poi farli confluire nel già progettato depuratore di Borghetto. Insomma, tutto pareva filare liscio”.

“Tuttavia nel maggio 2004, con il cambio dell’amministrazione provinciale, nuovi ‘interessi politici’ sembrano cozzare con quanto già programmato. Il nuovo presidente, Marco Bertolotto, e l’assessore Paliotto rivoluzionano fin da subito il sistema. Conclusione? Un nulla di fatto. I reflui fognari del comprensorio vengono scaricati in torrenti, rivi o direttamente in mare, senza essere trattati. Cinque anni gettati al vento” prosegue l’esponente del partito di Umberto Bossi.

“Ora qualcuno parla di un unico depuratore nella zona de ‘Le Vele’. Non mi soffermo volutamente su questa ipotesi perché presumo sia pura ironia” attacca Rosalia Guarneri, che poi lancia l’affondo: “Politicamente qualcuno dovrà rispondere di queste scelte avventate. Non basta inscenare una ‘lite in famiglia’, dimettersi urland, andare via sbattendo la porta magari recuperando qualche beneficio di altra natura, prima di finire nel dimenticatoio politico”.

“L’ultima amministrazione provinciale, in termini ambientali, ha prodotto solo incompiute e creato aborti operativi – conclude l’esponente della minoranza consiliare ingauna -. Nel campo della gestione dei rifiuti ha solo avviato un sistema di raccolta porta a porta non sotenibile, produttore di grandi disagi funzionali ed economici per il cittadino interessato, senza risultati ambientali, mentre per quanto riguarda la gestione delle acque si è creato un inesistente sistema idrico integrato, che tratta tutto il ciclo. I Comuni e i cittadini da anni pagano e in cambio non hanno visto un ben che minimo risultato in entrambi i settori”.