Cronaca

Albenga, cantieri nella nebbia: ex fornace Perseghini e via Carloforte

[thumb:10524:l]Albenga. Ex fornace Perseghini e via Carloforte, due cantieri che, seppure in circostanze diverse, fanno sospirare gli acquirenti degli alloggi in costruzione. Nel primo caso, nella frazione di Lusignano, la modifica dell’accordo di programma tra il Comune e la società del costruttore Santo Crea ha fatto slittare il termine di consegna dal dicembre 2007 a data da destinarsi. La ditta Nexity, ex Sirenella e ancor prima Edilborgo, si è impegnata a realizzare la circonvallazione a monte della frazione e la messa in sicurezza del rio Carpaneto, a fronte di una trasformazione delle superfici commerciali, inizialmente previste, in residenziali. La richiesta di variante urbanistica e la conseguente riformulazione dell’accordo con il Comune ha rallentato e bloccato i lavori, che sono ripresi soltanto recentemente. Nel frattempo, però, i clienti che hanno comprato casa – e che hanno già sborsato decine di migliaia di euro a testa a partire dal 2005 – rimangono nel limbo, senza sapere quando entreranno in possesso dei rispettivi appartamenti.

Fra due settimane nella sala comunale dell’archivio storico si riunirà la Conferenza dei servizi per valutare il nuovo accordo di programma per il riassetto del nucleo frazionale di Lusignano, alla luce della variante alla concessione edilizia richiesta dall’impresa edile. Trattandosi di una seduta referente, sarà poi necessaria un’altra riunione per l’approvazione definitiva. Con questa operazione l’amministrazione comunale otterrà le risorse economiche necessarie (circa 500 mila euro) per dotare la frazione di una viabilità veicolare sostitutiva di quella attuale sul rio, che verrà messo in sicurezza con un intervento di regimazione. Se da una parte gli abitanti di Lusignano avranno il vantaggio di ottenere la strada di collegamento attesa da decenni, dall’altra i clienti dell’impresa costruttrice che sta operando nell’area sono costretti, prima di mettere piede negli alloggi, ad attendere i passaggi burocratici scaturiti dall’aumento della quota residenziale richiesta dalla proprietà.

Situazione analoga di snervante attesa, ma con maggiore incertezza, per gli acquirenti di via Carloforte, che hanno comprato unità immobiliari nel complesso dell’impresa Giallombardo finito sotto sequestro per presunti abusi edilizi. Il cantiere a qualche centinaio di metri dal centro storico ingauno, sotto sigilli da oltre un anno, è diventato un dormitorio per vagabondi e, allo stesso tempo, luogo di convegno per la malavita locale nonché deposito per la refurtiva, mentre le lungaggini giuridiche impediscono ad una sessantina di famiglie di entrare in possesso degli appartamenti loro spettanti.

[image:10114:r]Si alza la protesta anche dagli abitanti dei palazzi circostanti, spazientiti dallo stato di abbandono. L’amministratore condominiale Guido De Acetis ha scritto una lettera al sindaco Antonello Tabbò: “Le chiedo di porre fine al degrado di via Carloforte nella zona adiacente a Pontelungo, degrado amplificato anche a causa delle costruzioni in stato di abbandono. Tutte le sere sotto i balconi dei condomini vi sono personaggi che non consentono ad una persona di rientrare liberamente presso la propria abitazione, soprattutto se di sesso femminile, o si viene importunati o si ha paura di essere rapinati. Strada e marciapiedi sono invasi da urina, bottiglie di birra vuote e spesso rotte, spazzatura di ogni genere e anche sangue. Auto e motorini parcheggiano liberamente sul marciapiede senza che nessuno prenda provvedimento alcuno”.

Gli abitanti delle costruzioni limitrofe lamentano l’assenza di illuminazione pubblica, constatando inoltre la mancanza di sistemi d’allarme o antifurti negli edifici bloccati dal provvedimento di sequestro emesso dalla Procura. “Capisco che sia più renumerativo per le casse comunali far stazionare per tutta la giornata un vigile nella zona di viale Liguria, per le contravvenzioni, e che sia più ‘di immagine’ posizionare una pattuglia sul viale Pontelungo, ma nelle zone adiacenti i suoi concittadini si sentono abbandonati” aggiunge De Acetis, che prosegue, rivolgendosi sempre al primo cittadino: “La pregherei inoltre di provvedere a fare riaprire almeno il tratto iniziale di via Carloforte, in quanto da oltre un mese non vengono più eseguite opere di alcun tipo e i condomini non possono usufruire dei parcheggi condominiali, lasciando di fatto le auto in zone pubbliche e ritrovandole spesso danneggiate”.