[image:441:l]Liguria. La Liguria detiene il primato in Italia per l’Irpef comunale più alta con 99,49 euro a testa, seguita dal Lazio (89,91 euro) e dalle Marche (85,41 euro). Sopra la media italiana di 72,45 euro pro-capite si piazzano anche l’Emilia Romagna (83,83 euro), il Piemonte (78,19 euro), il Veneto (77,29 euro), l’Umbria (76,2 euro), la Lombardia (73,54 euro) e la Toscana (72,74 euro). Il gettito pro capite più basso del 2008 si registra invece nei Comuni del Trentino Alto Adige (36,53 euro), della Calabria (50,35 euro), della Valle d’Aosta (50,80 euro) e della Sicilia (50,95 euro). Su tutto il territorio nazionale l’Irpef ha portato nelle casse comunali oltre 2,5 miliardi di euro, con un incremento del 7,40%, più del doppio dell’inflazione. Sono le cifre diffuse dall’Ancot l’associazione nazionale dei consulenti tributari che ha elaborato i dati del ministero dell’Economia e i contenuti del rapporto “La manovra finanziaria dei Comuni” dell’Ifel, l’Istituto per la Finanze e l’Economia locale (Anci).
Esaminando in termini percentuali l’andamento delle aliquote si osserva che il 62,08% dei Comuni, per una popolazione di circa il 70% sul totale, l’ha mantenuta invariata, il 12,69% l’ha aumentata e lo 0,83% dei Comuni l’ha diminuita, con un impatto positivo per 616.669 abitanti.
Le Regioni con il minor incremento pro capite nel 2008, senza considerare quelle a Statuto speciale, sono il Molise (1,10%) e la Puglia (1,75%). Gli incrementi più alti si registrano invece in Liguria (30,35%) e in Basilicata (20,24%). Molto più stabile risulta ad esempio il gettito della Sardegna (+1,69%), del Molise (+1,92%) e della Toscana (+2,69%). Nella quasi totalità delle Regioni gli aumenti sono stati tuttavia drasticamente inferiori rispetto all’anno precedente.