Decreto anti-crisi: in attesa di chiarimenti per i mutui

Quando si parla delle norme per i mutui contenute nell’articolo 2 del Decreto Legge 185/2008 del 29 novembre 2008, più noto come “Decreto anti-crisi”, emergono una serie di quesiti. Gli operatori sono in questi giorni impegnati a tradurre le norme contenute nel provvedimento in comportamenti efficaci, anche per limitare le difficoltà operative che potrebbero rimanere anche dopo il varo sia delle modalità tecniche di finanziamento, ad opera dell’Agenzia delle entrate, sia, soprattutto, delle istruzioni applicative della Banca d’Italia.

Un aspetto significativo riguarda, ad esempio, il primo comma, che tratta dei mutui “a tasso non fisso”: quali categorie sono comprese? Solo i contratti a tasso variabile o anche quelli a tasso ibrido, misto e strutturato? Quanto invece alla definizione di “tasso contrattuale alla data di sottoscrizione” da commisurare con il 4% per la riduzione degli oneri, è da capire se s’intenda il tasso pagato sulla prima rata. Inoltre: come tasso di preammortamento varrà il primo tasso o quello applicato a regime?

Visto che il comma 2 limita le agevolazioni ai mutui per l’abitazione principale, cosa succede ai contratti di coloro che, dopo aver comprato casa, hanno cambiato indirizzo? Le banche dovranno chiedere un’autocertificazione? Altri quesiti aperti riguardano gli aspetti contabili e quelli sul calcolo del credito d’imposta.

Considerato poi che l’Euribor è in evidente calo, potrebbe addirittura verificarsi il caso in cui il beneficio previsto dal decreto sia inefficace tra pochi mesi: oltre all’Abi, che ha avviato al riguardo un proprio tavolo di lavoro, ed in attesa dei necessari chiarimenti di cui sopra, le banche stanno comunque cercando di adeguare la propria offerta ed il proprio atteggiamento commerciale attraverso l’introduzione di contratti di mutuo riferiti al tasso della Banca Centrale Europea, oltre a prevedere formule di sostegno per i clienti in difficoltà o, in alternativa, incentivi all’acquisto a condizioni flessibili e competitive.

Cosi, mentre da un lato alcune banche hanno già introdotto a catalogo prodotti allineati al tasso europeo, il gruppo UniCredit, in attesa dei chiarimenti dell’Abi, ha lanciato l’iniziativa “Insieme 2009”, che consentirà alle famiglie a basso reddito di sospendere la rata gratuitamente, fino a 12 mesi, se tra il 2008 e il 2009 dovesse verificarsi la perdita del lavoro o un evento eccezionale: le rate sospese saranno posticipate alla scadenza del mutuo senza oneri aggiuntivi per il cliente e verranno pagate al termine del piano di ammortamento, per il numero di mensilità corrispondenti alle rate sospese .

Altra iniziativa degna di nota riguarda il Gruppo Ubi, in Liguria si presente con il Banco di San Giorgio, che mette a disposizione della clientela economicamente più debole un nuovo tipo di finanziamento indicizzato all’Euribor a 3 mesi, a condizioni più flessibili e competitive , allo scopo di consentire l’acquisto di una abitazione con un piano di rimborso certo e sostenibile, destinato alle famiglie con reddito annuo inferiore a 26 mila euro. La rata costante ma, in caso di variazioni del tasso, avrà durata variabile: in questo non cambierà l’importo ma la durata del rimborso. Al finanziamento, inoltre, è abbinata una copertura assicurativa “Bluecredit”, che interviene con il pagamento delle rate in caso di eventi negativi temporanei, quali la perdita dell’impiego o un’inabilità totale al lavoro non definitiva.

In questi modo, anche chi ha la necessità di un rigido controllo del bilancio mensile, potrà affrontare l’acquisto di una prima casa senza sorprese o inconvenienti durante il percorso.

Lorenzo Ossum
ossum@ivg.it