Nel terzo trimestre 2008 le retribuzioni lorde per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno hanno registrato nella media del complesso dell’industria e dei servizi un aumento tendenziale del 5,6%. Al netto degli effetti stagionali, le retribuzioni per unità lavorativa hanno segnato una variazione congiunturale di +1,1%. E’ quanto emerge dalla stima provvisoria dell’Istat su retribuzioni, oneri sociali e costo del lavoro.
Il tasso di crescita tendenziale delle retribuzioni per unità lavorativa nel terzo trimestre del 2008 è stato del 5,3% nell’industria e del 5,9% nei servizi. Al netto degli effetti stagionali, l’incremento rispetto al trimestre precedente è stato minore nell’industria (+1%) che nei servizi (+1,3%). All’interno del settore industriale, le retribuzioni hanno segnato l’incremento tendenziale più marcato nel settore delle costruzioni (+8,2%) principalmente per effetto dell’erogazione degli incrementi tabellari definiti dai recenti rinnovi dei contratti nazionali di lavoro. All’interno del terziario, la crescita delle retribuzioni più elevata si è manifestata nel settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+11,5%).
In questo caso l’aumento retributivo è dovuto sia agli incrementi previsti nei contratti nazionali di lavoro rinnovati di recente, sia allo slittamento a luglio di premi che normalmente vengono erogati a giugno nel settore bancario. Secondo la stima provvisoria dell’Istat cresce anche il costo del lavoro nell’insieme dell’industria e dei servizi. Nel terzo trimestre del 2008 in termini tendenziali è aumentato del 6,2%, mentre la variazione congiunturale dell’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula è stata pari a +1,2% nel totale, con un incremento dell’1,3% nell’industria e dell’1,2% nei servizi.
All’interno dell’industria un aumento del costo del lavoro superiore alla media si è registrato nel settore delle costruzioni (+9,4%) a causa del parallelo incremento delle retribuzioni e degli oneri sociali. All’interno del terziario, l’aumento più marcato ha riguardato il settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+12,4%), anche in questo caso per effetto del parallelo incremento delle retribuzioni e degli oneri sociali.