Economia

Celle Ligure, dall’Ascom no agli studi di settore

Celle Ligure. Un fermo no agli studi di settore e un sì deciso all’individuazione di aiuti concreti ai piccoli commercianti. L’Ascom di Celle Ligure, presieduta da Franco Abate, sceglie una strada decisionista con richiesta di aiuto immediato ai commercianti, ponendosi criticamente rispetto agli atteggiamenti “morbidi” della Confcommercio provinciale; sollecita inoltre i colleghi a far sentire di più la loro voce con lettere, mail, richieste di incontri.

“Durante il consiglio provinciale del 25 novembre – esordisce Abate – a seguito delle varie proposte scaturite, si è provveduto alla semplice stesura di una lettera indirizzata a parlamentari liguri e Governo. Noi Ascom di Celle vorremmo però fare uno step in più: chiedere un incontro con i parlamentari liguri per sensibilizzarli sui gravi problemi della categoria. A quella riunione, che ci auguriamo si possa organizzare al più presto, dovremmo arrivare con idee chiare e richieste precise perché la situazione nella nostra Provincia è drammatica e non riteniamo di poterci permettere di indugiare in toni soft”.

Quello che l’Ascom di Celle vuole chiedere ai rappresentanti del governo e delle locali istituzioni è di tenere conto di quella moltitudine di piccoli esercenti che lavorano in silenzio, fornendo anche un servizio ai consumatori e ai cittadini, ma faticano ad arrivare a fine mese e sono sempre meno motivati a proseguire la loro attività.

“Conosco un esercito di piccoli commercianti che lavorano, non chiedono nulla allo Stato, non costano nulla, pagano le tasse e proprio per questa loro volontà di essere a posto con le leggi e le norme del fisco, si ritrovano penalizzati e costretti in molti casi a chiudere bottega – chiarisce Abate – La nostra richiesta è di agevolare in modo energico la categoria perché non è vero che tutti i commercianti siano ricchi e non è vero che per tutti sia facile tirare avanti Pertanto, solleciterei interventi seri da parte del Governo sulle banche che permettano al piccolo commerciante di poter usufruire almeno di un fido minimo di 15 mila euro senza penalizzalo troppo nelle richieste di garanzie; questo in modo da poter dare respiro a chi stenta a pagare le tasse in base ai vecchi studi di settore”.

“Su questo fronte – prosegue – io e i miei colleghi di Celle auspichiamo che ci sia una fattiva collaborazione da parte del presidente provinciale Vincenzo Bertino al quale chiediamo di organizzare un incontro con i parlamentari liguri e di essere attivo e instancabile portavoce dei tanti problemi che investono la nostra categoria. Non dobbiamo infatti dimenticare che quando un negozio chiude, famiglie intere si ritrovano senza reddito e senza futuro”.

Convinti che “per far muovere l’economia e i consumi sia d’obbligo consentire ai piccoli commercianti di guadagnare e spendere”, i membri del direttivo Ascom di Celle propongono l’applicazione delle disposizioni relative agli studi di settore solo a chi ha redditi superiori ai 50 mila euro annui e chiedono la riduzione delle imposte, sotto forma di un versamento “una tantum” a chi si trova nella stessa fascia di reddito.