[thumb:2754:l]Pietra Ligure. Scuote il mondo della politica savonese la morte di Roberto Peluffo, avvenuta a poco più di una settimana dal malore che l’aveva colpito nella sua abitazione. Già sindaco di Vado Ligure per un quindicennio e assessore provinciale nella giunta Bertolotto, Peluffo era un politico di lungo corso, sempre fedele al suo partito di cui aveva scelto di condividere tutte le trasformazioni, dal Pci per arrivare al Pd.
Carlo Giacobbe, suo successore sulla poltrona di primo cittadino, è stato tra i primi ad arrivare all’ospedale Santa Corona appena appresa la notizia della morte celebrale, dichiarata questa mattina intorno alle 8 dai medici del nosocomio pietrese. “E’ un dramma che ha profondamente scosso la politica locale – ha commentato Giacobbe – Roberto Peluffo era un grande amico, ma soprattutto un validissimo amministratore. Ha guidato il Comune di Vado, prima del mio mandato, con grande professionalità e anche in Provincia aveva dimostrato durante questi anni di adempiere alle sue mansioni di assessore in un incarico difficile e prestigioso come lo sviluppo economico e l’urbanistica”. “E’ un momento di grande tristezza per tutti noi – ha concluso Giacobbe – Con Roberto se ne va un pezzo della storia di Vado del suo ritrovato sviluppo”.
Anche l’ex presidente della Provincia di Savona, Marco Bertolotto, tra l’altro uno dei medici che ha cercato di ridurre i danni dell’emorragia celebrale, ha espresso il suo profondo cordoglio: “Dal punto di vista politico e amministrativo con Peluffo ho lavorato molto bene. A parte gli ultimi tempi in cui abbiamo avuto con il resto della maggioranza dei dissapori. E mi dispiace perché sono convinto che avremmo potuto ancora trovare il sistema per lavorare insieme a favore della comunità savonese”. “C’è stato chiaro purtroppo fin dall’inizio che il quadro clinico era compromesso. L’emorragia si era sviluppata in una zona delicata del cervello, in un punto dove non potevamo operare e in cui un evento del genere porta a morte certa” ha sottolineato l’ex numero uno di Palazzo Nervi.
Il prefetto di Savona Nicoletta Frediani si è detta “addolorata per la scomparsa dell’assessore provinciale Peluffo. Nella sua veste di amministratore di un ente pubblico l’ho apprezzato per la sua serietà professionale e per la sua umanità”. Il prefetto la settimana scorsa aveva fatto visita al Santa Corona di Pietra Ligure all’amministratore e già in quella circostanza aveva manifestato la sua profonda partecipazione emotiva all’accaduto. E anche i sindacati hanno ricordato la figura essenziale e decisiva di Peluffo nelle questioni industriali degli ultimi tempi. “L’accordo tra l’azienda Ocv e Tirreno Power di Vado per la fornitura di energia lo aveva curato e seguito lui – ha sottolineato Fulvio Berruti della Filcem Cgil – Ora di fronte alla sua scomparsa ci sentiamo un po’ più soli”.
I medici hanno effettuato sei ore di monitoraggio dalla constatazione della morte cerebrale, in attesa di dare avvio alla procedura di espianto degli organi. La camera ardente verrà allestita presso l’atrio del palazzo municipale di Vado Ligure. I funerali invece si svolgeranno mercoledì 19 novembre, alle ore 11, nella chiesa di San Giovanni a Vado.
In coma dal 9 novembre scorso, a seguito dell’ictus che lo ha colpito d’improvviso, Peluffo è stato ininterrottamente circondato dall’affetto dei familiari, degli amici e dei colleghi politici. Sposato con Marina, 54 anni, l’ex sindaco di Vado Ligure aveva iniziato il suo percorso politico nel 1975, come consigliere comunale, diventando poi assessore nel 1980. A partire dal 1990 aveva ricoperto la carica di primo cittadino, mantenendola fino al 2004, anno in cui aveva dovuto passare la mano non essendo più rieleggibile, secondo la legge elettorale.
Durante le trasformazioni da Pci a Pds, per poi passare ai Ds e al Pd, Peluffo è sempre rimasto fedele al suo partito. Impensierito dai tempi frettolosi dettati per la genesi del Partito Democratico, nell’ultimo congresso dei Democratici di Sinistra aveva scelto la mozione Angius. Uomo di pratica più che di teoria, aveva sofferto più di altri la recente crisi politica che ha condotto al commissariamento dell’ente provinciale.
Nonostante l’ultimo incarico ricoperto sia stato appunto quello di assessore all’industria nella giunta provinciale Bertolotto, il suo nome rimane legato all’amministrazione civica vadese. Nei suoi quasi quindici anni di riconosciuto “pragmatismo” ha trasformato un centro conosciuto solo per la presenza delle altissime ciminiere Enel e per l’inquinamento prodotto dalla Fornicoke in una città moderna e fruibile, con giardini, passeggiata a mare e servizi pubblici d’eccellenza, dove vi era spazio per progetti di esercizi commerciali e palazzine residenziali, ma anche per la nascita di un grande parco industriale.
