Italia. Mentre i costi della pasta impennano vertiginosamente, ad ottobre si è raggiunto il picco del 32% rispetto all’anno scorso, il prezzo del grano crolla sul mercato internazionale. Ben il 60% in meno in sei mesi, con perdite di oltre 120 miliardi di euro per i contadini che rischiano di essere costretti ad abbandonare questa coltivazione.
A fornire i dati, sulla base di una analisi svolta dal Chicago Board of Trade in occasione della decisione di Mr. Prezzi di convocare la prossima settimana i produttori e le imprese della grande distribuzione, è la Coldiretti. “La situazione – sottolinea l’organizzazione degli agricoltori – è drammatica anche in Italia, con il grano tenero (per il pane) che è sceso sotto i 16 euro per quintale e quello duro (per la pasta) sotto i 22 euro per quintale, valori che non consentono di coprire i costi di produzione in forte ascesa (+56 per cento in un anno per i concimi) e mettono a rischio le prossime semine e con esse anche le forniture per la pasta Made in Italy”.
E’ dunque nell’ampia forbice tra quotazioni del grano e quelle della pasta che, secondo la Coldiretti, occorre intervenire. “Si è dimostrato – aggiunge – che l’emergenza alimentare non si risolve con i prezzi bassi all’origine per gli agricoltori, perché di questi non beneficiano i consumatori e non consentono di coprire i costi di produzione e, nel lungo periodo, portano alla chiusura delle imprese”.