[thumb:3642:l]Provincia. “Da troppo tempo leggo articoli, dichiarazioni di politici, lettere di semplici cittadini, che contengono una serie di stupidaggini sulla situazione dei rifiuti in Provincia di Savona, sulla raccolta differenziata, sui termovalorizzatori, sul Piano Rifiuti. Ancora la settimana scorsa ho letto le affermazioni di Orsi circa il fallimento della R.D. a Savona, quando ATA non ha ancora attivato il “porta a porta” e la tecnica tutt’ora usata è quella banalissima e poco efficace dei contenitori stradali, in vigore da anni.
“E a proposito della dichiarazione di Orsi sui “poveri” comuni del ponente che restano senza discarica, che devono venire a Vado e che non sono stati interpellati, voglio chiarire una volta per tutte che ho interpellato tutti i sindaci: sia per lettera (hanno risposto tre su 30 e negativamente), sia in riunioni nelle Comunità Montane. Nessuno ha dato una benché minima disponibilità a trovare, sul suo territorio, un sito che potesse sostituire la discarica di Magliolo ormai in chiusura (in Comunità Ingauna il suo Presidente ha perentoriamente affermato “qui da noi una discarica non si farà mai”). Sono andato io stesso a cercare dei siti, ma i relativi sindaci hanno opposto un netto rifiuto”.
“Il Secolo XIX ha poi fatto eco ad Orsi con il mendace titolo ad effetto “Savona come Napoli”, quando non esiste assolutamente questa condizione, ed una affermazione di tal fatta, a mio avviso, potrebbe anche essere perseguibile per procurato allarme. E ancora, le disinvolte affermazioni di Orsi sul termovalorizzatore non dicono quanto questa scelta sarebbe mostruosamente onerosa per i cittadini sia per i costi di ammortamento, sia per l’inevitabilità di far giungere rifiuti da fuori regione per poter far funzionare l’impianto in tutta la sua potenzialità, sia perché un inceneritore rappresenta la morte della differenziata, sia per l’impatto sull’ambiente e sulla salute”.
“Oggi poi leggo le improvvide dichiarazioni del Sig. Ghione il quale, da un lato, dimostra chiaramente di non conoscere il “porta a porta”, di non averlo mai visto praticare, di aver poca dimestichezza con il ciclo dei rifiuti, dall’altro si abbandona a ripetere pedissequamente leggende metropolitane circa il reale destino dei materiali raccolti per via differenziata. Vorrei invitare il Sig. Ghione a visitare Treviso, Padova, Bolzano, Torino, Milano, Alessandria, Novara, Verbania e migliaia di altri comuni grandi e piccoli di tutta Italia, per imparare qualcosa sul “porta a porta”, Se poi proprio non gli piace viaggiare vada almeno fino a Dogliani, dove con questa tecnica hanno superato il 75% di R.D”.
“Troppa gente spara sentenze su questioni che non conosce, troppa gente ha in tasca facili (e magari non proprio disinteressate) soluzioni, troppa gente disserta sul Piano Rifiuti senza averlo mai letto, gente che dal Piano estrae un segmento e lo massacra, senza curarsi di verificarne la collocazione logica nel contesto complessivo”.
“Qualche numero: oggi la provincia di Savona, con le normali tecniche di raccolta e destinazione dei rifiuti, spende 44 milioni di euro all’anno; se si applicasse integralmente il Piano se ne spenderebbero solo 40; ogni abitante della provincia di Savona spende oggi, senza “porta a porta”, quasi 159 euro all’anno per la gestione dei rifiuti; la media nazionale è 106, il Veneto, dove si fa il “porta a porta”, è a meno di 81; la settimana scorsa Legambiente ha premiato un comune (Deiva) della Liguria (dico uno) che ha superato il 40% di R.D., ne ha premiato altri 4 che hanno superato il 35%, ne ha premiato uno (Albenga dove si fa il p. a p.) che ha incrementato, in un anno, di più del 10% la R.D., sfiorando il 35 %; Nella tanto vituperata Campania, Legambente ha premiato quest’anno 117 (!) comuni che hanno superato il 40% e più di 200 (!) che hanno superato il 35. Forse in Liguria, in provincia di Savona c’è da parlare meno e operare di più, ma con onestà di intenti”.
Giampietro Filippi,
Assessore ai rifiuti della Provincia di Savona