Albenga. Vandalizzata nella notte la Culla per la vita di Albenga. A denunciare il grave danno subito è il direttivo del Centro Aiuto Vita ingauno che questa mattina ha trovato il sistema salvavita per neonati rotto.
”E’ stata forzata e manomessa. Per la seconda volta, dopo 6 anni, il Centro Aiuto Vita di Albenga subisce un atto vandalico di grave rilievo, non solo per l’ingente danno economico dovuto al danneggiamento delle parti elettriche di un sistema sensoriale di alta evoluzione, ma anche per l’interruzione temporanea di un servizio, il funzionamento h24 di uno sportello di emergenza per il salvataggio di neonati che potrebbero essere abbandonati in un cassonetto dell’immondizia. Peraltro, oltre al portellone divelto, è stato rubato il sistema di videosorveglianza interna” spiegano dal direttivo del Centro Aiuto Vita ingauno, quest’anno al suo decimo anno di attività sul territorio.
“Siamo un’associazione no-profit e con grande fatica abbiamo investito parecchi soldi negli ultimi mesi, per riuscire a completare l’installazione del nuovo sistema di emergenza che avevamo inaugurato il 21 febbraio 2014 alla presenza del neo Vescovo di Sanremo-Ventimiglia, Mons.Tonino Suetta, già direttore spirituale e fondatore del nostro Centro promosso da Caritas Diocesana. Non riusciamo a comprendere il senso di un simile gesto e anzi restiamo sgomenti” proseguono dal Centro Aiuto Vita-ingauno.
“Avere in Albenga un sistema tecnologico di ulteriore aiuto per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei neonati dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello e, anche, uno stimolo educativo per le generazioni di giovani che si potrebbero trovare ad avere a che fare con una maternità inaspettata e talvolta disagiata. Noi non ci fermeremo davanti a questo atto intimidatorio. Nei prossimi giorni, riceveremo il preventivo dettagliato delle spese da sostenere per la riparazione del sistema di emergenza e cercheremo di metterci tutto l’impegno per riaprire quanto prima la culla per la vita” conclude la nota del Centro Aiuto Vita-ingauno.
